Mancini? No, Ciofi: il tacco romano che sta incantando il Cesena

Il difensore ha realizzato uno dei gol più belli del campionato

Ciofi Cesena
20 Aprile 2022

Redazione - Autore

“Cassano pennella in area per Mancini, che di tacco sblocca la partita – uno dei gol più belli nei derby di Roma, un’azione che resta nell’immaginario collettivo, impossibile da dimenticare. Neanche per Andrea Ciofi, che la capitale la conosce bene, visto che ci è nato, ci è cresciuto e a Marino ha coltivato anche il suo sogno. Il difensore del Cesena si è formato con i colori giallorossi, ha tirato i primi calci al pallone sognando di replicare meraviglie come quella di Amantino. Ed ora lo ha fatto, in grande stile.

Il tacco romano versione Ciofi

I colori sono diversi, ma il gesto tecnico è della stessa fattura. Un colpo di genio, ancora più apprezzabile visto che di natura fa il difensore. Molto simile al gol dell’altro Mancini, quello che ha indossato la maglia della Lazio, ma non vogliamo accendere polemiche da derby. Possiamo definirlo come il “tacco romano”. Una specialità della casa.

Certo, allenarsi con Totti sicuramente aiuta sia dal punto di vista tecnico sia della personalità. Ed ha avuto la fortuna di farlo. Il suo nome è stato sempre sulla bocca della prima squadra, insieme a quello di Davide Frattesi. In Primavera ha avuto il privilegio di imparare da un altro cognome che a Roma di certo non passa inosservato: De Rossi. Non Daniele, ma Alberto. In ogni caso la sostanza non cambia.

ciofi cesena

L’amore per la tecnica

Ciofi ha completato il suo percorso di crescita in Serie C, dove ha trovato un altro maestro: Dionisi. L’attuale allenatore del Sassuolo è uno dei più categorici sullo stile di gioco offensivo e di qualità. Un altro privilegio nel viaggio del difensore italiano. Anche se l’avventura con l’Imolese è durata poco, perché ha prevalso l’amore. Il Cesena fu retrocesso in D e dopo neanche due mesi Ciofi decise di ritornare per riportarlo subito tra i professionisti. Missione riuscita. Perché oltre alla tecnica dai suoi “prof” ha imparato anche un’altra cosa: essere un punto di riferimento, una bandiera.

A cura di Antonio Salomone