Manzari-gol, dall’esordio in A alla prima gioia con il Monopoli: il viaggio di Giacomo

Prima volta in biancoverde per l'attaccante cresciuto nelle giovanili del Bari

5 Ottobre 2022

Luca Guerra - Autore

Dalla Serie A alla Serie C. Dal debutto con il Sassuolo al ritorno a 50 chilometri da casa, quella Bari dove è cresciuto come ragazzo e calciatore. Dalla trafila nelle giovanili al primo gol con il Monopoli. Il viaggio di Giacomo Manzari ha vissuto una tappa da ricordare martedì 4 ottobre, nel primo turno preliminare di Coppa Italia che vedeva i biancoverdi di Giuseppe Laterza di scena allo Iacovone di Taranto. Il minuto da evidenziare è il 27′ del primo tempo. Il Monopoli va in gol in quattro tocchi: apertura di Hamlili, filtrante di Fella, tentativo di Simeri murato dagli avversari e tocco di Manzari alle spalle di Russo. Gol dello 0-1 che apre le danze verso la vittoria per 2-1 e il pass per il secondo turno. Momento da incorniciare per il 22enne di Bari, che ha confezionato un auto-regalo di compleanno (è nato il 21 settembre) con due settimane di ritardo.

Manzari-gol a Monopoli: un cammino iniziato a Bari

E “scusate il ritardo” sembra l’etichetta di accompagnamento sul talento di Manzari. Già, perché Giacomo aveva assaggiato il calcio che conta già minorenne. Riavvolgiamo il nastro alla stagione 2017/18: nel Bari allenato da Fabio Grosso che raggiunse i playoff in Serie B baby Jack fu aggregato un paio di volte alla prima squadra. Allenamenti con Brienza, Floro Flores, Galano, Nené, Kozak e Improta, a testimonianza della bontà degli “insegnanti”. Sembrava il coronamento di un sogno avviato a otto anni, quando entrò nel settore giovanile biancorosso, ma il fallimento dell’estate successiva portò Manzari a vedere sgretolarsi davanti ai suoi occhi un sogno costruito mattone dopo mattone per circa 10 anni.

Giacomo Manzari in azione in Taranto-Monopoli

L’addio alla Puglia e la fiducia del Sassuolo

Quell’estate 2018 fu però l’inizio di una nuova pagina nel percorso del 18enne Manzari. Già, perché Francesco Palmieri, radici in Puglia e di ruolo responsabile del settore giovanile del Sassuolo, riconobbe da ex attaccante il talento del giovane Giacomo e lo portò in Emilia. Prima volta lontano da casa, a oltre 700 chilometri dal San Nicola. Preferendo il Sassuolo a Juventus, Milan, Napoli e Roma, che lo avevano inseguito, e raggiungendo un doppio diploma: quello di maturità e quello di capitano e capocannoniere del suo team, con 7 centri in 11 presenze nella prima stagione. Le sue qualità non passano inosservate e Roberto De Zerbi, allora sulla panchina neroverde, lo lancia in prima squadra: finale di campionato 2019/20, Manzari gioca un minuto a Cagliari, due a Napoli e 11 in casa nel 5-0 al Genoa. Stadi vuoti per il Covid, ma il cuore di Giacomo è pieno di suoni e colori. Senza mai dimenticare le radici. Finalmente, scrisse su Instagram postando la lista dei convocati per la sfida dell’8 luglio contro il Bologna, quella della prima convocazione con Berardi e compagni. «I piedi a Reggio Emilia, il cuore a Bari».

Manzari al tiro in Taranto-Monopoli 1-2

Il nuovo incrocio con Grosso e il ritorno in Puglia

Gli ultimi due anni sono stati quelli delle prime conferme. Passando per la Carrarese in C, con 29 presenze e 3 reti, e per il Frosinone in B. Ritrovando Fabio Grosso, che a Bari gli aveva dato fiducia, e mettendo insieme 12 presenze in gialloblù. “Deve solo essere più cattivo negli ultimi 20 metri” dicevano di lui nel Lazio. Dove giocava da esterno destro, con licenza di stringere sul sinistro – piede preferito – e far male. Stessa missione che Giuseppe Laterza gli chiede a Monopoli, dove ha trovato “insegnanti” del calibro di Fella, Montini e Simeri. E Manzari sta eseguendo, imparando anche a far gol. A Taranto è arrivato il primo indizio. Se ne attendono altri per costituire la prova.