Seregno, contro il Padova Cocco e Mandorlini sfidano il proprio passato

La punta e il centrocampista in passato hanno vestito la maglia del Padova

Seregno Cocco Serie C
12 Febbraio 2022

Redazione - Autore

Doppia sfida nella sfida quella che andrà in scena in Seregno-Padova, partita valida per il 26° turno del girone A di Serie C. Andrea Cocco e Matteo Mandorlini, infatti, “ospiteranno” al Ferruccio il loro passato, visto che entrambi hanno vestito la maglia dei biancorossi. Una partita importantissima per entrambe le squadre alla caccia di punti per raggiungere i propri obbiettivi: la salvezza per i padroni di casa e la promozione per gli ospiti.

Seregno, Cocco e Mandorlini le armi per fermare il Padova

Entrambi arrivati in estate al Seregno per alzare il tasso qualitativo della squadra e aggiungere esperienza, Cocco e Mandorlini hanno vissuto la piazza di Padova in maniera totalmente diversa. Poco più di una meteora il passaggio di Andrea Cocco (qui l’intervista esclusiva) . Un’avventura durata appena tre mesi in Serie B prima di essere nuovamente svincolato. Solo sei presenze e tanta, troppa panchina per un calciate arrivato a vestire ben 16 maglie diverse nel corso della sua carriera coronando, seppur per poco, il sogno della Serie A. Rapporto totalmente diverso per Matteo Mandorlini che a Padova ha vissuto, forse, il miglior momento della carriera. Tre stagioni vissute da protagonista allo stadio Euganeo terminate l’estate scorsa dopo 113 presenze, 8 gol e 4 assist. Non proprio uno dei tanti.

Ora la sfida da avversari in una stagione non semplicissima, vissuta in costante lotta nella zona calda della classifica ma con la capacità di poter mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Per Cocco in stagione sono 21 le presenze condite con 6 gol, l’ultimo inutile contro la FeralpiSalò, e un assist. 14, invece, le presenze di Mandorlini di cui solo la metà dal primo minuto. Domenica contro il loro passato non sarà di certo facile ma se qualcuno sà come fermare una corazzata come il Padova, sono di certo loro due.

A cura di Giuseppe Sicignano