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Ascoli, salta l’arrivo di Kabashi. Il presidente: “Voleva vivere sulla costa, scelta contro i nostri principi”

Passeri in conferenza stampa

Bernardino Passeri - Credit Ascoli Calcio - www.lacasadic.com

La ricostruzione

Come anticipato nei giorni scorsi, l’Ascoli era in trattativa avanzata con Kabashi per portarlo in bianconero. L’accordo sembrava ormai vicino, ma la trattativa si è bruscamente interrotta nelle ultime ore.

Il motivo? Una richiesta precisa da parte del giocatore: stabilirsi in una località sulla costa, anziché nella città di Ascoli. Una condizione che la nuova proprietà non ha accettato, in linea con il patto stretto con la tifoseria, una sorta di codice etico che prevede l’integrazione totale dei calciatori nella realtà cittadina. Un principio che richiama lo spirito dei tempi di Costantino Rozzi: i giocatori devono vivere Ascoli, restare a contatto con la gente, respirare il clima della città, non rifugiarsi altrove come accaduto in passato.

A chiarire la posizione della società è intervenuto il presidente Passeri, ai microfoni del Corriere Adriatico: “L’Ascoli ha scelto di non prendere Kabashi perché è una società che non vuole venire meno ai propri principi. Abbiamo fatto un patto con la città e lo rispettiamo. Se un giocatore vuole venire a dettare le regole, Ascoli non è la piazza dove può permetterselo. Un calciatore che, in una stagione come questa, mette come condizione finale quella di vivere sulla costa, non è ben accetto”.

Una presa di posizione chiara e inequivocabile, che ribadisce la volontà del club bianconero di costruire una squadra radicata sul territorio, vicina alla città e ai suoi tifosi. Anche a costo di rinunciare a profili tecnicamente validi.