La stagione del Bari, impreziosita dalla promozione in B grazie alla vittoria del girone C di Serie C e passata per la coda in Supercoppa, è andata in archivio da più di una settimana. Eppure c’è chi continua a tenersi in forma prima delle vacanze, magari sognando una conferma per il futuro con vista su una categoria mai frequentata sin qui in carriera: è il caso di Walid Cheddira. L’attaccante italo-marocchino classe 1998 è stato protagonista con Andrea D’Errico di un simpatico reel diffuso sulla pagina Instagram del club. I due corrono sul tapis-roulant, stanchi ma sorridenti. “Never stop running” la didascalia scelta dal Bari per il filmato….
Arrivato dal Mantova con la griffe di incognita, Cheddira si è imposto con i fatti nel gruppo di Michele Mignani. La sintesi del contributo assicurato dall’attaccante è nei numeri: 7 gol e 4 assist in 39 presenze (incluse quelle contro il Catania, arricchite da due rigori procurati), con 2080 minuti all’attivo. Che sia a partita in corso (14 volte) o da titolare (23) Mignani non ha quasi mai fatto a meno di lui: solo una volta, il 27 novembre nel 3-1 al Latina, Cheddira è rimasto seduto in panchina dall’inizio alla fine. Anzi. Fino al 24 ottobre era stato quasi il must have del Bari, con 8 presenze dall’inizio su 11 giornate di campionato. Tanto da totalizzare meno minuti in campo solo di pilastri come D’Errico, Terranova, Antenucci, Frattali e Maita. Con un mantra: testa bassa e pedalare. Cheddira, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Parma, lo ha applicato sul campo. Colpendo soprattutto a campo aperto con le sue cavalcate in velocità. Doti abbinate alla capacità di mettersi a disposizione del gruppo.
Ora per Cheddira e il Bari si prospettano settimane di attesa. Quelle di chi rientrerà alla base e aspetterà di conoscere il suo futuro. Il Bari ha un diritto di riscatto fissato nella scorsa estate per lui, a cifre molto vicine ai 700mila euro. Alte ma non impossibili per un profilo che ha saputo dimostrare versatilità e che in un campionato che garantisce più spazi come la Serie B potrebbe aumentare la sua capacità di incidere. Intanto “Walino” (in dialetto barese sta per Pasquale, ndr) si sente già un figlio di Bari. E vorrebbe continuare a mettere fondamenta nella sua nuova “casa”.
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