Esperienza, gol e qualità: Lumezzane, con Donnarumma puoi sognare in grande

I rossoblù hanno definito l’acquisto dell’esperto attaccante classe 1990.
Smaltita la trasferta di Vicenza (sconfitta per 5-0 all’esordio stagionale), il Lumezzane si è prontamente messo al lavoro sul calciomercato per rinforzare la rosa e remare uniti verso gli obiettivi prefissati. Nelle ultime ore, infatti, il club lombardo ha definito l’acquisto del portiere Giacomo Drago, prelevato dal Sudtirol, avanzando al contempo ulteriori dialoghi su più fronti.
Questo perché il gruppo squadra, tra i più giovani dell’intera Serie C (23,5 anni di media), ha mostrato alcuni limiti pregressi nella sua prima uscita stagionale, crollando con troppa facilità sotto i colpi biancorossi. Complice ovviamente l’avversario, rodato e attrezzato, e una sessione estiva che non ha ancora apportato lo stretto necessario all’allenatore Paci, alla ricerca di riferimenti e certezze intorno alle quali plasmare una squadra solida e consapevole. Solidità, consapevolezza: le stesse prerogative che l’ultimo profilo accostato ai rossoblù, in tal senso, garantirebbe senza indugio. Direttamente sul campo. Specificatamente, nei pressi dell’area di rigore.
Crederci è lecito. Il tempo stringe e ogni mossa può valere tanto. Se non proprio tutto. Detto, fatto: eccola, l’intuizione vincente. In questi attimi frenetici, il direttore sportivo del Lume Simone Pesce ha definito un acquisto che esprime ambizione e desiderio: perché Alfredo Donnarumma, esperto attaccante e purosangue della cadetteria, apporterebbe tanto alla piazza. Se non proprio tutto. Ripetizione voluta.
Semplice capirne i motivi: il classe 1990 ha alle spalle anni di gol, calcio e sportellate. Esattamente quello che serve a Paci per affrontare le insidie di un campionato che non perdona, come ampiamente dimostrato dalla trasferta vicentina. Un ko che ha presto spostato il focus sulle necessità.
Gli inizi a Catania, l’exploit ad Empoli, l’esordio in A: dentro il magico mondo di Donnarumma
L’occasione è di quelle ghiotte. Come non sfruttarla? Del resto, il mercato è fatto di porte girevoli, di vicoli stretti, di strade cieche. Non è concesso porsi limiti: solo guardare oltre porta ai ritocchi giusti e, conseguentemente, a risultati ambiziosi. Il Lumezzane ha preso alla lettera il concetto. E, una volta constatata la fattibilità dell’operazione, non ci ha pensato più di tanto a chiuderla con forza: un profilo come Donnarumma vale la categoria. E forse anche qualcosa in più: lo dice il campo, lo hanno detto i numeri.
Nato a Torre Annunziata sul calare di novembre, Alfredo è presto aggregato al settore giovanile del Catania, piazza in cui muove passi importanti. Sei anni di trafila gli valgono la chiamata dei grandi: è il Gubbio la sua prima chance nel professionismo, in Serie C. Nella stagione 2012/2013, Donnarumma si esalta: 32 presenze, 18 gol e pass staccato per la Serie B, che affronta con il Cittadella, l’anno seguente. Senza raccogliere guizzi: un infortunio al tendine gli concede poca tregua (e pochi gol, 3). Necessario, dunque, fare un passo indietro: l’attaccante torna in C. E si rilancia: segna 22 gol con indosso i colori del Teramo. Al fianco di Lapadula (che segna quanto lui) e sotto la supervisione di Vincenzo Vivarini riacquisisce fiducia e riconquista la cadetteria. Sarà la Salernitana a regalargli la chance di splendere: centra 20 volte il bersaglio in due stagioni e mette nelle gambe quella grinta che, ad Empoli, macinerà bellezza. L’annata toscana è un inno alla gioia: 39 partite, 23 reti, promozione in Serie A. Sogno avverato, ma difeso con un’altra casacca: quella del Brescia. Ambiente in cui consolida il suo status di bomber (25 gol il primo anno di B), estendendolo successivamente anche alla massima categoria del nostro calcio: nonostante la retrocessione della Leonessa, Donnarumma va a segno 7 volte. Toccata e fuga che rimarrà tale: un’avventura breve ma intensa in un percorso che proseguirà tra Terni e Catanzaro, tra B e C. Senza mai perdere la duttilità dei grandi interpreti, senza mai disperdere il vizio dei grandi bomber: quello del gol. Ecco perché Lumezzane può sognare.

La ciliegina sulla torta
Di Donnarumma, nel tempo, abbiamo captato doti da centravanti vero. Ma ad affermarne l’unicità è la sua vasta proposta offensiva, che gli permette di muoversi con agiatezza su tutto il fronte d’attacco. Alfredo pianta le sue radici nel ruolo di seconda punta, porzione di campo che collima la licenza di segnare e di costruire, di ricamare. A concretezza e cinismo (a Brescia segnò 12 reti con soli 15 tiri), infatti, l’attaccante unisce generosità, dialogo e altruismo: in carriera, e non è un caso, conta ben 42 assist. Dato che risalta la capacità di trovare l’intesa con i compagni. Anche questo è tutto fuorché casuale: nelle tante piazze vissute, Donnarumma ha sempre contato su un partner complice. Lapadula a Teramo, Coda a Salerno, Caputo ad Empoli: amici, ancor prima che colleghi.
Adesso, a Lumezzane troverà pari ruolo del calibro di Luigi Caccavo, titolare contro il Vicenza nel 4-2-3-1 di Paci nonché una delle novità apportate dal calciomercato. Sessione condotta con energia che ha aggiunto a roster molti volti nuovi, tra cui l’esperienza di Mattia Rolando sulla trequarti e di Fabrizio Paghera sponda mediana. Guizzi preziosi controbilanciati da acquisti futuribili come il classe 2005 Bonardi (portiere preso dall’Ospitaletto), il classe 2006 Ghidini e altri giovani come Diodato e Ghillani, subito impiegati nella prima di campionato (insieme a Ndiaye e De Marino, muscoli per la difesa). La linea editoriale sembra dunque improntata sul perfetto mix tra freschezza e leadership: connubio ideale per trovare alchimia ed equilibrio. Con Donnarumma pronta a porre la ciliegina su una torta invitante…