Union Brescia, attacco super e difesa solida: sognare è lecito

Aimo Diana / Credit: Union Brescia
Dopo sei giornate, l’Union Brescia è al terzo posto: e la vetta non è così lontana.
Che il pareggio contro il Novara non inganni. Perché solo un Boseggia in stato di grazia ha ostacolato le ambizioni di conquista dell’Union Brescia. Club nato quest’estate, sì, ma già compatto e rodato nelle intese, sulla falsariga delle grandi squadre. Non sarà dunque un 1-1 interno a definirne valori e identità: è la prestazione, piuttosto, a dire tanto. Ed è oramai chiaro a tutti: la squadra di Diana ha fame di successi.
Questa, la vera forza dei nuovi leoni, i cui ruggiti trasudano passione ardente sin dai primi calci. Rinati dalle ceneri della gestione Cellino, seguendo le orme della fu FeralpiSalò: dirige Giuseppe Pasini, che cambia sede e denominazione. Senza nemmeno pensarci più di tanto. Brescia merita vita. Brescia merita unione. Detto, fatto: ecco l’Union Brescia, fusione di propositi e di intenti che Palazzo Loggia culla e presenta al mondo. Angolo di cielo che la Serie C riserva e conserva: aggiungi un posto a tavola, c’è una rosa in più.
Guidata da Aimo Diana, con giocatori pronti a ritagliarsi spazio e soddisfazioni. Scenario idilliaco, almeno sulla carta. Non sarà semplice, però, l’approccio alla sfida. Chiedere all’Arzignano Valchiampo, che guasta l’esordio: comanda Minesso. Soprattutto perché fu proprio quella sconfitta a innescare la furia del Brescia 2.0. Da quel momento in poi, sempre più consapevole e mai più claudicante. Solo vincente.
Partendo da Trento (0-2 esterno), per arrivare fino a Renate (1-3), senza scordarsi del pirotecnico 5-0 rifilato alla Pro Vercelli e del 2-0 casalingo contro la Giana Erminio. Totale, 13 punti. Non basta? 14 gol fatti, solo 4 subìti e vetta distante tre punti. Dopo Vicenza e Lecco, c’è l’Union Brescia. E poco importa se il pari contro il Novara ha spezzato la continuità di risultati: il morale resta altissimo, il livello anche. Non fatevi ingannare…
Union Brescia, i protagonisti del grande avvio
Tutto questo, ovviamente, non sarebbe stato possibile senza l’apporto dei singoli. Motore di un infrastruttura corale che funziona, per stabilità e congenialità. Il 3-5-2 di Diana riesce ad esaltare le catene laterali e la qualità offensiva, ma al contempo serra le linee e limita i rischi. L’Union Brescia si pone così come modello di squadra dominante, difficile da leggere e altrettanto dura da vincere. Perché, strappi di squadra a parte, può contare su guizzi individuali di fattura: brilla ancora il destro di Di Molfetta contro l’Arzignano, rimbomba l’assolo finale di Cazzadori contro il Novara. Quest’ultimo, un gol che apre un tema importante: la profondità della rosa biancazzurra. Nei momenti di difficoltà, come successo proprio giovedì, la freschezza di chi entra gioca un ruolo chiave e sbroglia la tensione. Lasciando spesso il segno: in stagione è successo anche a Spagnoli (entrato al 65esimo contro il Renate e andato a segno 20 minuti dopo) e a Cisco (match-winner a Trento con 25 minuti a disposizione).
Una costante che risalta le scelte estive, mirate a ritoccare la base preesistente piuttosto che a ribaltare in toto le rotazioni del gruppo. La novità risiede tra i pali e porta il nome di Stefano Gori, imbattuto in tre occasioni complice una difesa ben attrezzata. Dove spiccano, per rendimento, De Maria e Pasini, spalleggiati da Rizzo. Per vie centrali macinano chilometri Zennaro e Balestrero, con De Francesco spina nel fianco e Mercati pronto a subentrare. Davanti, imbarazzo della scelta: Maistrello segna sempre (4 gol in 6 gare), Cisco e Cazzadori apportano vivacità, Vido si è appena sbloccato. Senza dimenticare Di Molfetta e Spagnoli, entrambi a quota 2 e incisivi a modo loro. Con il fisico e l’energia. Prerogative che fanno solo bene.

Union Brescia, i prossimi impegni
Insomma: la strada è tracciata. E parla la lingua dei grandi interpreti. L’Union Brescia non vuole più fermarsi e, dopo il pareggio di giovedì, ripartirà prontamente dal campo della Virtus Verona. Avversario storicamente ostico che, difatti, occupa il nono posto a quota 8 punti.
Settembre si chiuderà così, domenica 28 settembre alle ore 15. Preludio di un ottobre intenso che vedrà la squadra impegnata contro Pergolettese e Pro Patria prima di fare visita ai diretti rivali del Lecco. Cerchiate l’evento sul calendario: 19 ottobre. Da quel crocevia passano tante ambizioni in cerca di conferme certe. Le stesse che, la settimana dopo, andranno perseguite anche contro l’AlbinoLeffe. Questa volta, a casa: quel Rigamonti che è pronto a giocare la sua partita nella partita. I presupposti per fare bene ci sono tutti.