Ascoli, Tomei: “La trattativa più complicata? Quasi tutte”

Patti - Credit Ascoli Calcio - www.lacasadic.com
La conferenza stampa del Direttore Sportivo Matteo Patti ha offerto un quadro chiaro sul lavoro svolto in queste settimane di mercato
Patti ha sottolineato come la società abbia puntato fin da subito a “stravolgere tutto” per creare un senso di identità e appartenenza. Ogni scelta, dalle conferme alle cessioni, è stata compiuta con l’obiettivo di costruire un gruppo in grado di rispecchiare i valori dell’Ascoli Calcio e della città.
Centrale il ruolo della Famiglia Passeri, ringraziata apertamente per gli sforzi economici e per la sinergia creata con Tomei e staff. Una collaborazione che ha reso più agevole la gestione di situazioni complesse e favorito un clima di unità esteso anche agli organi di stampa.
“La più complicata? Quasi tutte“, ha ammesso Patti, citando i nomi di Rizzo Pinna, Gori, Pagliai, Corradini, Chakir, Oviszach, Damiani e Milanese. Molti di loro erano seguiti da club di categoria superiore, ma la perseveranza della dirigenza e la volontà dei calciatori hanno permesso di centrare gli obiettivi. L’esempio emblematico è proprio Rizzo Pinna, che ha scelto Ascoli “a tutti i costi“. Per Gori: “La nostra è stata un’attesa calma e paziente e ci ha ripagati“.
Su Carpani e Gagliardi, Patti ha voluto chiarire le due situazioni interne. Gagliardi, ha accettato la risoluzione consensuale del contratto mentre Carpani, pur stimato per l’impegno e informato di non rientrare nei piani tattici dell’allenatore, ha rifiutato diverse soluzioni, inclusa un’offerta vantaggiosa all’ultimo giorno di mercato.
L’Ascoli prima di tutto
Una squadra senza intoccabili, Il DS ha ribadito che, pur riconoscendo il valore di ogni singolo giocatore, nessuno è indispensabile: “L’Ascoli è sopra di tutto“, ha detto, ricordando anche lo slogan scelto per la campagna abbonamenti, simbolo del primato del club su ogni individualità.
“Non sento pressione, ma responsabilità“, ha dichiarato Patti, che ha voluto ringraziare i tifosi per il loro seguito e per la passione trasmessa. Secondo il dirigente, si sta allargando una “famiglia” che unisce tutti.

Scelte tecniche e prospettive future
Alcune operazioni non sono andate in porto per motivi tecnici o tattici: Donati era un obiettivo, ma si è puntato inizialmente su Pagliai, mentre D’Urso, pur valido, non rientrava nelle necessità dell’allenatore. Anche la scelta di accontentare Raffaelli con la cessione, sostituendolo con un portiere giovane, rientra nella strategia di equilibrio e prospettiva.
Un commento anche verso i più giovani della rosa, solo i ragazzi già pronti sono rimasti in prima squadra, mentre gli altri sono stati mandati in prestito, anche in club di Serie A, con l’auspicio che possano crescere e tornare a rappresentare un valore aggiunto per l’Ascoli.