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Giugliano, Capuano: “Non sono un bamboccio. Mi hanno definito uno scienziato, poi…”

Capuano Giugliano (Credit: conferenza Giugliano) www.lacasadic.com

Capuano Giugliano (Credit: conferenza Giugliano) www.lacasadic.com

Le parole dell’allenatore del Giugliano in conferenza stampa

Giornata di vigilia in casa Giugliano, che domenica affronterà una trasferta complicata sul campo del Benevento, seconda forza del girone C a soli due punti dal Catania capolista. Nella consueta conferenza pre-partita, l’allenatore del Giugliano, Ezio Capuano, ha fatto il punto sulla situazione della squadra: Stiamo attraversando un periodo negativo sotto tutti i punti di vista.

Ho sempre sostenuto che l’alibi è il sentimento del perdente. Avevamo tante mancanze, e se ne aggiungono due molto importanti dopo la rifinitura. Ne abbiamo 7-8 fuori, di cui sei sono giocatori che hanno sempre giocato nelle ultime giornate”.

Nonostante le assenze, Capuano è fiducioso nella reazione del gruppo:Non ci fasciamo la testa, ho ragazzi intelligenti. Giocheranno calciatori che hanno avuto pochissimo minutaggio e andranno in campo contro una squadra faraonica, su un campo importante, con una cornice di pubblico degna di categorie superiori alla Serie C. Troveranno gli stimoli, anche se non è facile acquisire certezze quando si è giocato così poco. Affronteremo questa gara convinti delle nostre forze: è nelle difficoltà che si diventa più forti .L’avversario è inutile enfatizzarlo o attribuirgli meriti: sta facendo un grandissimo campionato e vanta una rosa di un’altra categoria”.

Sulle scelte di formazione: “Esposito non si è allenato per tutta la settimana a causa della febbre. Sarà disponibile, vedremo. Avevo già in mente una formazione dettata dalle difficoltà che avevamo, ma stamattina ne ho persi altri due. Dovrò studiare come sopperire a queste assenze. Perché Nepi e Russo giocano meno? L’allenatore ha il diritto e il dovere di fare delle scelte, se Nepi non gioca, significa che in quel momento c’è qualcun altro che merita di più, a prescindere che sia Nepi, Gattuso o Xabi Alonso. Tutti gli allenatori vogliono vincere e fanno le loro scelte. Il Giugliano è un grande gruppo ma non credo ci siano giocatori esponenzialmente superiori agli altri”.

Capuano: “A prescindere dal modulo, conta la mentalità”

L’allenatore del Giugliano ha poi proseguito la sua analisi, difendendo le prestazioni della squadra: “Il Giugliano, con grande onestà, ha sempre offerto grandi prestazioni, a eccezione di quella con l’Altamura. Ma attenzione, l’Altamura non ha mai tirato in porta: se c’era una squadra che meritava di andare in vantaggio all’inizio era il Giugliano. Poi c’è stata una fase di appagamento, che non fa parte delle mie squadre, e per questo ho chiesto scusa. Abbiamo perso per episodi che potevamo evitare, per colpa nostra, per i dettagli, e anche per responsabilità dell’allenatore”.

Riguardo l’approccio tattico, Capuano sottolinea: A prescindere dal modulo, ciò che conta è la mentalità e il gioco di posizione che adottiamo. Non ho mai avuto la squadra al completo, ho dovuto fare sempre correttivi e arrangiamenti, giocando anche con atleti fuori ruolo. Il Giugliano è una squadra viva e lo dimostrerà, pur con una miriade di assenze, sperando che qualche episodio ci vada a favore. Questo è un periodo di grande difficoltà, ma il calcio è questo: il risultato è l’unico comune denominatore, il resto è tutta aria fritta. Dobbiamo tenere la testa bassa e pedalare, cercando di uscirne fuori”.

Ibourahima Balde Credit: Giuseppe Scarfiglieri - Giugliano Calcio 1928
Ibourahima Balde – Credit: Giuseppe Scarfiglieri – Giugliano Calcio 1928

“Non smetterò mai di ringraziare la squadra”

Capuano ha risposto con fermezza alle domande sulle sue decisioni tecniche: “Le scelte le faccio io, dobbiamo cercare prima di tutto di mettere dieci giocatori di movimento in campo, poi penseremo al modulo. Qualcuno dice che perdiamo identità con De Rosa in difesa? Fino a quando l’ho schierato dietro mi hanno definito uno scienziato, perché vincevamo. Nel calcio, però, c’è una legge: se si perde, perde sempre l’allenatore; se si vince, vincono tutti. Molti anni fa ho detto proprio questo: la vittoria ha cento padri, la sconfitta è sempre orfana“.

L’allenatore ha concluso elogiando nuovamente l’impegno dei suoi giocatori, ricordando anche la sua assunzione di responsabilità: Non smetterò mai di ringraziare la squadra. Abbiamo una miriade di problemi, ma i ragazzi hanno sempre svolto allenamenti di grande applicazione e abnegazione. Mi sono preso la responsabilità dopo la partita con l’Altamura. Potevo venire in sala stampa e dire che avevamo giocato 50 minuti in dieci, preso gol su una ripartenza, un rimpallo su Caldore… No, non sono questo, non sono un bamboccio. La prestazione è stata vergognosa per intensità, qualità e aggressività, aspetti che non ci erano mai mancati. Domenica dovremmo trovare una sorpresa per forza. Prima dovrò cercare dieci giocatori da mettere in campo, ma non per questo non andremo a fare battaglia e a fare la nostra gara. Sono convinto che faremo una grande prestazione, a prescindere da chi scenderà in campo“.