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Il rapporto con l’Atalanta, l’esordio in Serie A e l’Avellino: chi è Gyabuaa, il nuovo obiettivo del Catania

Gyabuaa credit:IMAGO

Gyabuaa credit:IMAGO

Manu Emmanuel Gyabuaa è la priorità del Catania per il centrocampo: un passato con l’Atalanta e un presente e un futuro tutto da scrivere.

Il Catania ha iniziato il calciomercato con il botto, chiudendo la grande trattativa col Pineto per portare Giovanni Bruzzaniti in rossazzurro. Questo però potrebbe essere solo l’antipasto: la squadra di Toscano ha messo nel mirino Manu Emmanuel Gyabuaa , prima scelta per la mediana rossazzurra. Il club siciliano è infatti alla ricerca di un centrocampista e il classe 2001 potrebbe essere l’uomo giusto.

Ma chi è Gyabuaa? Iniziare la propria carriera all’Atalanta, in uno dei migliori settori giovanili italiani non è per tutti. I nerazzurri credono in lui dopo che si è svincolato dal Parma. Gioca con l’U19 nella stagione 2018/2019 e diventa piano piano un punto fermo della formazione bergamasca.

Nel suo processo di maturazione vivrà tre prestiti, il primo al Perugia in Serie B dove si mette in mostra tanto da conquistare la titolarità l’anno successivo in Serie C in un Pescara intenzionato a conquistare la promozione nella serie cadetta. Con gli abruzzesi infatti disputa 28 gare nel girone C e sigla anche un’importante rete nella trasferta contro la Turris che vede il Pescara trionfare per 2-3. Con i biancoazzurri andrà ad un passo dal ritorno in Serie B: la squadra allenata al tempo da Zeman arriva in semifinale e esce sconfitta ai rigori nel doppio confronto col Foggia.

Il centravanti e capocannoniere di quel Pescara era Facundo Lescano, con 17 goal, oggi compagno di squadra di Gyabuaa all’Avellino. Destino ha voluto che si rincontrassero, lo stesso fato potrebbe farli andare via nella stessa sessione di calciomercato (sull’attaccante c’è il Club Olimpia di Asunción). Gyabuaa però resta di proprietà dell’Atalanta, per cui il Catania -qualora decidesse di affondare il colpo in via definitiva- dovrà trattare con i nerazzurri.

I trofei vinti con l’Atalanta U23 e l’esordio in Serie A

Un presente pieno di scelte, un futuro che appare brillante ma soprattutto un passato che fa emozionare. L’Atalanta ha creduto in Gyabuaa e il centrocampista li ha ricompensati con qualità e quantità. Tanti i riconoscimenti da parte del club per lui, tra cui l’esordio in Serie A. La stagione 2020/2021 segna in positivo il percorso di Gyabuaa che si allena spesso in prima squadra, tanto da ricevere diverse convocazioni tra campionato e Coppa Italia.

L’esordio in massima serie arriva in occasione di una schiacciante vittoria per 3-0 contro la Fiorentina. Entra al posto di Matteo Pessina, Dopo poco più di un mese conquista la sua seconda Supercoppa con la formazione Primavera, assieme a Scalvini e Ruggieri tra gli altri. La prima l’aveva conquistata l’anno prima, proprio contro la Fiorentina: un altro segno del destino.

Gyabuaa credit Martina Cutrona
Gyabuaa credit Martina Cutrona

L’Europeo Under 17 con Ricci e Rovella

Se pensate che Gyabuaa sia arrivato ad indossare la fascia da capitano in Serie C con l’Atalanta U23 dal nulla, beh… vi sbagliate di grosso. Il centrocampista, utilizzato in alcune gare anche come braccetto nel 3-4-2-1 di Modesto lo scorso anno, ha capito da subito che vuol dire “soffrire per il calcio”. La prima vera delusione arriva con la maglia della nazionale Under 17 agli Europei del 2018. Gyabuaa timbra il cartellino in semifinale e gli azzurrini volano in finale contro l’Olanda. La gara è tesa. Da una parte: Gyabuaa, Samuele Ricci, Rovella, Fagioli e Colombo, dall’altra calciatori del calibro di Gravenberch, Summerville, Brobbey e i gemelli Timber.

Proprio Jurrien Timber sigla il vantaggio per i suoi, ma l’Italia rimonta con i gol di Ricci e Riccardi. Il pareggio di Brobbey vale il 2-2 finale e porta la gara ai calci di rigore. Dal dischetto prevale l’Olanda che conquista gli Europei. La parola chiave rimane la stessa: perseveranza. Poco dopo Gyabuaa conquista il campionato con la Primavera dell’Atalanta. 21 anni dopo l’ultima volta i nerazzurri riportano il trofeo a Zingonia. Una carriera iniziata con una delusione, trasformata in rabbia agonistica che gli ha permesso di arrivare fino ad oggi. E chissà che il calore di Catania non possa far emergere in lui tutto ciò che al mondo non è ancora stato mostrato.