Il ciclismo, la gavetta e la prima volta tra i ‘pro’: alla scoperta di Stefano Cassani

Papà Davide ex ciclista e con un passato da CT della Nazionale a due ruote e un passione innata per il calcio: chi è Stefano Cassani.
“Testa bassa e pedalare“, non è solo una frase, è un simbolo di mentalità, un dogma da seguire e inseguire. Una frase resa celebre anche nel mondo calcistico, diventata un vero e proprio culto di vita. Abbastanza vicina a Stefano Cassani, allenatore del Carpi.
Il cognome, inevitabilmente, riporta a Davide, suo papà, storico ciclista italiano oltre che CT della nazionale. Nel mondo del ciclismo, “testa bassa e pedalare” è un mantra che Davide ha trasmesso senza ombra di dubbio a suo figlio.
L’attuale allenatore dei biancorossi, attualmente quinto nel girone B grazie alla vittoria per 2-0 contro il Livorno, è arrivato a Carpi durante l’ultima sessione estiva dopo la brillante esperienza in Serie D con il Lentigione. Una chiamata valsa la prima esperienza in carriera sul palcoscenico dei professionisti.
La sfida nata dalle parti del “Cabassi” non era facile, ma assolutamente attesa dopo tanta gavetta. Un processo di crescita lento e costante, dopo l’addio con Cristian Serpini, che ha portato gli emiliani a esprimere un gioco attivo, incentrato sul possesso e sulla verticalizzazione della palla. Così, partita dopo partita, le richieste e le idee dell’allenatore sono diventate sempre più concrete ed efficaci. Nulla ancora di deciso, anche se, adesso, sognare non costa nulla.
Una carriera alternativa
I primi palloni calciati nei pulcini, le prime partite sui campi a undici, poi una carriera che inizia e si consolida, fino al ritiro. Poi, come avviene in molti casi, magari una carriera da allenatore.Per Cassani, tuttavia, non è andata proprio così. A 35 anni può già annoverare una promozione dall’Eccellenza alla serie D e un terzo posto in quarta serie. Stefano, infatti, si muove tra le panchine da quando aveva poco più di vent’anni.
Una carriera iniziata prestissimo, figlia di una forte passione, intrapresa con forza fin dal primo momento. Ha iniziato ad allenare partendo dai piccoli, nel 2011 a 22 anni, tra Cesena e Ravenna girando tutte le under, dall’U11 alle U17. Poi le prime esperienze con i grandi, passando tra la Promozione ed Eccellenza dell’Emilia Romagna, per poi muovere i primi passi verso palcoscenici sempre più grandi, con il Victoria San Marino e il Lentigione in Serie D.

La prima volta
Un percorso fatto di conquiste fino alla prima esperienza in Serie D con il Victoria San Marino, dove è riuscito a conquistare una promozione dall’Eccellenza alla quarta serie. L’anno successivo, il primo nella massima serie dilettantistica, ha portato la squadra di San Marino al quarto posto in classifica, confermando tutte le sue qualità.
La chiamata successiva è stata il Lentigione, nel 2024, anno in cui Stefano ha ottenuto anche il patentino UEFA A. Con la formazione gialloblu ha confermato tutti gli ottimi presupposti iniziali, riuscendo quindi ad arrivare terzo in campionato per poi rendersi protagonista di un ottimo percorso playoff. Un rendimento che ha quindi attirato le attenzioni del Carpi. Un futuro ancora tutto da scrivere, da attendere con pazienza. Una corsa a tappe, ma senza cronometro.
