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Il Ds Belviso: “Foggia? Capitolo chiuso, in futuro vorrei sposare un progetto vincente”

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Belviso, crediti Calcio Foggia/ Antonellis, www.lacasadic.com

Le parole dell’ex Ds del Foggia ai microfoni de LaCasadiC.com. 

Passione, studio e gavetta. Emanuele Belviso, ex Ds del Foggia, è partito da lontano, scalando le categorie, per poi arrivare ad assestarsi in Serie C. Eccellenza, Serie D, un percorso che lo ha visto scoprire tanti giovani interessanti. E in mezzo, anche un rapporto speciale: “Sono legato a Canonico da un’amicizia importante, bella, ma considero quello di Foggia un capitolo chiuso. Il calcio è fatto di motivazioni, sorrisi, e se non ci sono più queste componenti è inutile insistere. Preferisco aspettare una nuova occasione”. Concetto chiaro e deciso, quello del dirigente pugliese.

Prosegue: “La collaborazione con il presidente è partita nel lontano 2009, al Liberty Molfetta, poi ci siamo ritrovati al Bisceglie. Lì ho vissuto una delle esperienze più belle, dall’Eccellenza fino alla Lega Pro, abbiamo vinto due campionati. Nell’ultimo avevamo addirittura dodici punti di svantaggio rispetto al Trastevere, fu una rimonta pazzesca. Sono stati anni indelebili, che porterò sempre con me. Non dimenticherò mai la vittoria in Coppa Italia Dilettanti contro il Pisa, avevo perso mio padre poche settimane prima e l’ho dedicata a lui. È stato un periodo difficile, ma mi ha dato la forza per alzare quella coppa”. 

E sull’ultima avventura dalle parti dello ‘Zaccheria’:“A Foggia ho avuto l’opportunità di confrontarmi con Pavone e Zeman, fino all’anno della finale playoff. Lì non ho ben compreso i motivi del mio addio, quella era una delle squadre più forti che avessi mai costruito. Chi arrivò dopo di me cercò di prendersene i meriti, ma anche a gennaio ci furono pochi cambiamenti, la base era davvero forte”.

Un mix praticamente perfetto di giovani e più esperti: “In estate arrivarono calciatori importanti come Frigerio, frutto anche degli ottimi rapporti che ho sempre avuto con club come Inter e Milan. E non dimentico i vari Silvestro o Martini, poi andato al Südtirol in Serie B, fino a Sarr e Vezzoni o lo stesso Tonin. Frigerio lo conoscevano in pochi, poi si scatenò un’asta per il suo cartellino. È arrivato a zero, sui giovani abbiamo sempre lavorato bene”.

Belviso: “Settori giovanili e strutture sono aspetti fondamentali”

Giovani e strutture, due concetti importanti per il Ds Belviso: “Bisogna fare questo tipo di ragionamenti, in Lega Pro ci sono tante difficoltà economiche, quindi è importante cercare di creare plusvalenze. Vanno fatti gli investimenti sui settori giovanili, è un aspetto che ti consente di raggiungere ottimi risultati”. E sull’ultimo campionato: “Sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di più, è stato molto livellato. Ci sono state squadre che hanno speso tanto, ma ho visto nascere anche diversi giocatori interessanti come Nunziante, che per me giocherà ad alti livelli”.

Poi spazio anche per una menzione speciale: “Vorrei spendere qualche parole per Orazio Pazienza, classe 2006 del Foggia. Ha mostrato grande personalità, soprattutto nei playout. È un giocatore di qualità, l’ho voluto in ritiro la scorsa estate, e giocando da play ha sicuramente grandi responsabilità sul piano del gioco. Lui chiede tanto la palla, ama farsi vedere in mezzo al campo, si toglierà grosse soddisfazioni in futuro. Lui ha pianto per quella maglia, rappresenta la sua città”.

Il Ds Emanuele Belviso
Il Ds Emanuele Belviso

“Canonico? Magari in futuro lavoreremo di nuovo insieme”

Sul futuro, invece, le idee sono già chiare: “Vorrei sposare un progetto vincente, anche in Serie D. E intanto continuerò a fare quello che faccio, io amo stare sui campi, vedere le partite. Lì percepisci tutte le emozioni e la determinazione di un calciatore. Non escludo in futuro di poter tornare a lavorare con Canonico, se dovesse lasciare il Foggia”.

Poi, il pensiero finale: “Vorrei fare i complimenti ad Antonio e Luigi Gentile, due ragazzi che hanno traghettato il Foggia in un momento difficile. Luigi è stato accanto a me per due anni, ha imparato tanto. Ha ottime capacità e ha fatto un lavoro strepitoso. Si sono presi una bella responsabilità, ma hanno salvato la squadra, non è da tutti”.