Dalla scoperta di Hamsik alla vittoria con il Napoli: Mantovani è il nuovo dt del Lumezzane

Mantovani direttore tecnico del Lumezzane (Credit - Lumezzane) - LaCasadiC.com
Dall’esperienza al Napoli al Lumezzane, ecco chi è Mantovani
Il Lumezzane ha un nuovo direttore tecnico. Come annunciato dal club sui propri profili social infatti, Leonardo Mantovani sarà il nuovo responsabile dell’area tecnica della prima squadra.
Il nuovo dt affiancherà il direttore sportivo Simone Pesce, con il chiaro obiettivo di migliorare la squadra in vista della prossima stagione.
Mantovani ha iniziato il suo percorso dirigenziale a Brescia come coordinatore degli osservatori per 10 anni. Successivamente, nel 2010 ha ricoperto il ruolo di responsabile degli osservatori al Napoli e in seguito all’Hellas Verona e al Bologna.
Nel 2018 torna a Napoli, sempre responsabile scouting e partecipa alla vittoria del terzo scudetto degli azzurri.
L’ufficialità al Lumezzane
Di seguito le sue prime parole da nuovo direttore tecnico del Lumezzane: “Andrea Caracciolo lo conosco da tantissimi anni, da quando calciatore arrivò al Brescia, oggi lo ritrovo da presidente con idee chiare e grandi motivazioni che mi ha trasmesso e in cui mi sono ritrovato. Porto la mia esperienza e la metto al servizio di una società che ha tanta voglia di crescere e con progetti ambiziosi”.
Una figura di livello a servizio della squadra, come raccontato dal presidente Caracciolo: “Mantovani è un dirigente di grandissimo livello che porta la società tantissima competenza e ci permetterà di crescere ulteriormente. Ricoprirà il ruolo di responsabile dell’area tecnica, sarà una figura importante sia per me che per il direttore sportivo Simone Pesce”.

La scoperta di Hamsik
Negli anni Mantovani ha dimostrato di saper scovare talenti anche lontani dall’Italia. La sua ricerca meticolosa dei giocatori lo ha portato ad essere una figura cardine del Napoli di De Laurentiis.
Non è un caso che nel 2004 sia lui a portare un giovanissimo Marek Hamsik al Brescia, come raccontato in un’intervista esclusiva ai collegi di CalcioNapoli24: “Marek arrivo in Italia grazie ad un’intuizione mia e di Maurizio Micheli. Decidemmo di andare ad osservarlo in Slovacchia e poi fece il provino con noi. Aveva appena 17 anni ma era già ad un livello superiore rispetto ai pari età. In quel provino, bastò pochissimo per capire che eravamo di fronte ad un campione, colpì la linearità delle cose che faceva e soprattutto la personalità con cui svolgeva ogni singola giocata. Quello è tipico di un campione.”.