Alcione, il ds Mavilla: “Il mercato, lo stadio e l’obiettivo Serie B”

Credit: Alcione Milano
Progettualità, ambizione e consapevolezza: il cammino di crescita del club milanese prosegue. Nel mondo dell’Alcione con le parole del suo direttore sportivo.
La consapevolezza di chi si è e di chi si vuole diventare. L’ambizione di chi vuole costruire qualcosa di importante e la calma di chi sa che per farlo ci vuole tempo e scelte ragionate. Il coraggio di seguire un cammino seguendo le proprie idee, anche se diverse dagli altri. E farlo ogni giorno. Modellare intorno a questi principi il campo, il mercato e la società. Nelle trame di queste vie in questi anni ha preso vita e forma l’Alcione. A pochi km da San Siro, ma animato dalla volontà di costruirsi un proprio percorso. Identità e prospettiva.
Un club divenuto un modello. Per identità, riconoscibilità, diversità. Un modello che per lungimiranza e stabilità quasi stona in un panorama calcistico. “Il DNA della società, da quando sono arrivato è sempre stato quello di migliorarsi giorno per giorno, cercare di farlo tramite il lavoro, la serietà, l’ambizione positiva. Ed è quello che abbiamo fatto”. Matteo Mavilla, ds del club milanese, è tra i protagonisti di questo percorso. Dalla Serie D vinta alla prima storica volta tra i professionisti: “Ormai è il quinto anno che sono qui. Non ci vogliamo fermare. L’anno scorso abbiamo fatto un buon campionato, consolidando la categoria. In questa stagione vogliamo salire di livello”.
Sana e razionale ambizione. Salire di livello ma senza saltare nessuno step. Perché i grandi progetti si costruiscono un passo alla volta, apprezzando il senso dell’attesa. Idee e visioni che si rispecchiano anche nel mercato estivo: “C’era l’esigenza di cambiare un po’ di interpreti della nostra rosa. Molti ragazzi erano con noi da tanto e avevano da tutto. Servivano energie nuove. Vedere che giocatori con esperienze importanti alle spalle siano voluti venire da noi è motivo di orgoglio e testimonianza del lavoro che stiamo facendo”.
Da Zamparo, Muroni e Galli a Pitou, Lopes, Olivieri, Giorgeschi e Scuderi: profili con alle spalle campionati da protagonisti uniti a talenti di prospettiva. “Ho cercato di costruire la squadra nel modo più funzionale al contesto tattico e alle necessità dell’allenatore, unendo giocatori di maggior esperienza ad altri più giovani. Non bisogna dimenticare che questo club nasce come settore giovanile ed è un carattere rilevante della nostra società”. Con un monito: “Ogni giocatore è importante, al di là del suo nome e del suo passato”. Dallo stadio al sogno Serie A: presente e futuro dell’Alcione.

Stadio
E all’orizzonte c’è un nuovo e fondamentale tassello del mosaico arancione: la costruzione di uno stadio di proprietà. “Fa capire come la società crede e capisce che la struttura crei valore importante. L’infrastruttura è tutto. Avere un proprio stadio è un ottimo punto per poi provare a fare anche qualcosa di più di quello che possiamo pensare in questo momento. Un passo decisivo per aumentare ancora di più il valore del club e la sua ambizione”.
Un club, una visione, un gruppo di lavoro. Una missione in comune, con un principio cardine: “C’è un grande rispetto dei ruoli, senza invidie o arrivismo”. Un esempio? Il rapporto tra il ds e l’allenatore Giovanni Cusatis: “C’è alchimia. Ragioniamo allo stesso modo. E sappiamo i compiti che ha ognuno di noi”.

Principi e sogni
“Qui ogni giorno andiamo a casa e ci chiediamo se abbiamo fatto il massimo. Ci interroghiamo su cosa si possa fare di diverso per migliorare: dal campo all’organizzazione, su tutto. Così cerchiamo di mettere un gradino in più ogni giorno”. E i risultati danno ragione. Una crescita graduale e costante. E ora si guarda avanti: “Non ci poniamo limiti”.
La strada percorsa è stata tanta. Un passato che serve per prendere coscienza del lavoro fatto. Con l’obiettivo di non fermarsi: “Questo è il nostro modo di pensare. Ogni realtà ha il proprio. Sappiamo avere pazienza, che è una cosa ben diversa dall’accontentarsi. Significa piuttosto giorno per giorno valutare quello che si può fare, dando il tempo a tutti di esprimersi”. Giorno dopo giorno, arrivando magari un giorno a confrontarsi con le altre squadre di A: “Quest’anno volgiamo fare i playoff, poi sappiamo che il presidente Gallazzi vuole fare i passi giusti per raggiungere la Serie B. Ma se mi chiedi dove spero possa arrivare l’Alcione, ti dico Serie A….”.