La maturità di Orsini, il muro della Samb: “Ho tanto da imparare. Un sogno? Arrivare il più in alto possibile”

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Il portiere dei rossoblù: “Speriamo di regalare altre emozioni ai tifosi. Kerjota lo sento ancora, gli auguro il meglio. La vittoria del campionato è stato un sogno”
“Non ho ancora un portiere preferito (ride, ndr). Certo, da piccolo mi piaceva de Gea. Ma crescendo ho capito che tutti sbagliano”, parola di Tommaso Orsini. Il portiere 18enne della Sambenedettese, protagonista del ritorno nei professionisti dei rossoblù, si è raccontato a LaCasaDiC.com tra presente, futuro, ambizioni e non solo.
Già, perché a San Benedetto del Tronto… la ‘Samba è la Samba’. E l’ha capito – bene – lo stesso Orsini che, seppur sia marchigiano, ha avuto modo di conoscere meglio questa realtà. “Speriamo di regalare altre emozioni ai nostri tifosi”, dai più piccoli ai più grandi. Che sono disposti a tatuarsi anche… La sua faccia! Ma andiamo per gradi.
Sambenedettese–Castelfidardo, 16 febbraio 2025. La gara è ferma sull’1-1 e, al 96′, Emmanuel Nanapere ha la possibilità di chiudere l’incontro. Solo un super-Orsini ‘evita il peggio’ e respinge la conclusione. “Un ragazzino, nei giorni precedenti, mi aveva contattato per avere una maglia firmata da parte di tutti i giocatori. Al termine dell’incontro gliel’ho portata e, mentre imboccavo la strada per gli spogliatoi, ho sentito un tifoso che dalla Curva Nord diceva di ‘volersi tatuare il mio volto sulla sua schiena’“. Lo racconta con il sorriso, dopo aver terminato la sessione di allenamento con la squadra. Ripensando, però, a quel momento. Dove (forse) ha capito davvero l’affetto e l’amore che questa piazza può dargli.
Ma sempre con la testa sulle spalle. Ascoltando i consigli dei più grandi. A partire da quelli di capitan Umberto Eusepi, Kevin Candellori o Alessandro Dalmazzi. “Non mi sento al loro livello, assolutamente no. Ho ancora tanto da imparare. Magari in campo parlo spesso, vero. Ma il mio ruolo richiede questo tipo di situazione. Sono uno che cerca di apprendere tutti i consigli”. Anche quelli dei compagni di reparto. “Giovanni (Cultraro, ndr) è molto forte. Lui è cresciuto nei settori giovanili di Milan e Lecce, posso solo che imparare da lui. Lo stesso discorso vale per Emanuele Semprini, un amico e compagno di squadra che mi ha accompagnato nella passata stagione”.

“Sento ancora Kerjota. Massi? Ci ha detto di sudare per la maglia”
La Sambenedettese è cambiata parecchio rispetto alla stagione 2024/25. Tanti ragazzi sono andati via e altrettanti sono arrivati. Tra coloro che hanno lasciato le Marche – e l’Italia – c’è anche Sabah Kerjota, un amico di Orsini. “L’ho sentito per fargli gli auguri in vista della nuova stagione”.
L’albanese ha firmato con l’Heart of Midlothian, squadra della Scottish Premiership (l’equivalente della Serie A). “Spero faccia molto bene”. Messaggi chiari. Mandati e ricevuti (anche) dal presidente Vittorio Massi. “Non ne ha dato uno specifico. Ci ha detto di lottare per la maglia perché nessuno ci regalerà nulla”. La Sambenedettese è stata, per anni, il trampolino di portieri che sono arrivati ai massimi livelli. Walter Zenga, Andrea Consigli, Andrea Chimenti e Stefano Visi per citarne alcuni. “Sarà la mia prima stagione tra i professionisti, cercherò di dare il massimo a costo ‘di sputare sangue'”. La grinta non manca.
Samb, Orsini: “Momenti più belli? L’esordio al Riviera e vittoria del campionato”
Orsini ha chiuso il campionato 2024/25 mantenendo la porta inviolata in 17 occasioni, subendo altrettanti gol in 31 partite tra Serie D girone F e Coppa Italia. “L’esordio al Riviera delle Palme (1 settembre 2024) contro l’Atletico Ascoli in Coppa Italia resta un ricordo bellissimo. Lo stesso discorso vale per la vittoria del campionato e i festeggiamenti che si sono susseguiti. Una parata speciale? Non ne ho una a dire la verità… d’altronde quello è il mio compito“. Siamo alla chiusura. L’allenamento è finito da una ventina di minuti e Orsini deve andare a cambiarsi.
La maturità non gli manca. E lo si percepisce anche da un pensiero (quantomeno) profondo per essere un 18enne che ha riportato la Samb in C. Anche perché, essere un portiere a San Benedetto del Tronto, non è un compito semplice. “Sbagliano tutti, io in primis. Siamo esseri umani. Un giocatore che si mangia un gol o un portiere che commette un’ingenuità. Può capitare. Succede nella vita di tutti i giorni, figuriamoci nello sport. Un sogno? Vorrei diventare un calciatore ad alti livelli, ce la sto mettendo tutta” ed è l’augurio che, sambenedettesi e non, gli fanno.