Pergo, Aidoo: “Ritrovare l’Inter sarà speciale. L’esordio a San Siro? Ho coronato un sogno”

Mike Aidoo / Credit: Pergolettese 1932
Il terzino classe 2005 si racconta, dal debutto in nerazzurro alla nuova avventura alla Pergolettese: “Contro l’Inter U23 ritroverò fratelli, ma voglio aiutare il Pergo a batterli. Fuori dal campo? Sto leggendo Orwell, mi appassiona la storia.
Quasi un anno fa esordiva a San Siro con la maglia dell’Inter davanti a settantamila tifosi. Nel weekend ritroverà i colori nerazzurri, ma da avversario. E con la sua Pergolettese proverà a battere gli ex compagni di una vita, con cui ha giocato per quattro anni e condiviso ricordi indelebili: “I ragazzi dell’Inter U23 sono come fratelli per me”, racconta Mike Aidoo, terzino classe 2005, a LaCasaDiC.com.
“Siamo cresciuti insieme, dentro e fuori dal campo. Le giornate a scuola, i pomeriggi al campo e le sere in convitto. E poi gli scherzi in spogliatoio, le sconfitte e soprattutto le vittorie, come lo Scudetto Primavera dello scorso anno. È un gruppo a cui resterò per sempre legato”.
Aidoo ritrova l’Inter: “U23 squadra di talento e aggressività”
Aidoo ha lasciato l’Inter in estate, direzione Crema: un anno di prestito per giocare con continuità e crescere. “Voglio migliorare sul piano fisico e sulla tattica. Lo scorso anno in Primavera ho segnato un gol e fornito cinque assist: l’obiettivo ora è fare meglio”. Umile, solare: di Aidoo colpisce subito il sorriso. E infatti scherza: “Prima di domenica scriverò ai miei ex compagni e proverò a strappare qualche indizio sulla loro formazione”. Se non dovesse farcela, nessun problema: “Li conosco tutti a memoria: sono una squadra di grande talento. Mi aspetto una partita intensa perché Vecchi in ritiro ha lavorato molto sull’aggressività. Ritrovarli sarà speciale, ma ora siamo avversari e voglio aiutare il Pergo a vincere”.
“Voglio scrivere la mia storia al Pergo. Arini e Lambrughi fondamentali”
Con i colori gialloblù Aidoo ha già giocato quattro partite, tutte da titolare. In estate è stato scelto come sostituto di Tonoli – partito direzione Modena – sulla fascia destra: “Un’eredità pesante, so che ha fatto benissimo. Qui voglio scrivere la mia storia e questo gruppo mi sta aiutando: ho legato molto con i giovani, penso ad esempio a Dore e Pessolani, e ho ritrovato Antolini, con cui giocavo da ragazzino al Chievo. In allenamento mi ha colpito la qualità di Careccia. E poi ci sono i due “vecchi” a tenerci sempre in riga: Lambrughi e Arini sono fondamentali per noi. Basta a guardarli giocare per qualche minuto per capire che sono giocatori di una categoria superiore”.
L’inizio di campionato è stato più che promettente: nove punti in quattro partite, grazie alle vittorie contro Cittadella, Lumezzane e Ospitaletto. “Siamo contenti, ma non appagati: dobbiamo tenere i piedi per terra perché bastano pochi dettagli per perdere punti. L’obiettivo è, e resta, la salvezza”.

L’assist di… Dumfries
A Crema, Aidoo – come molti altri giovani – sta trovando le giuste condizioni per crescere con continuità. Un passaggio, quello in gialloblù, che è stato approvato anche da… Denzel Dumfries: “Lo scorso anno sono stato convocato molte volte in prima squadra. Denzel gioca nel mio stesso ruolo, è uno dei miei modelli e mi ha preso sotto la sua ala. A ogni allenamento aveva dei consigli per aiutarmi a migliorare: posizionamento, fisico, giocate. Quando capita lo sento ancora. Ci ho parlato prima di firmare qui a Crema, mi ha detto: ‘Mike, ora l’importante è giocare e trovare fiducia’. La Pergolettese era l’opportunità giusta per farlo, quindi l’ho ascoltato. E sta andando bene”.
L’esordio a San Siro di Aidoo: “Coronato un sogno”
Con la prima squadra dell’Inter, Aidoo ha anche esordito. Coppa Italia, San Siro. L’avversario è l’Udinese. “Negli ultimi minuti Inzaghi mi chiama: ‘Entri’. Ero abbastanza tranquillo: stavamo gestendo un 2-0 e ho pensato solo a fare le cose semplici. Stop, passaggi, recuperi e contrasti puliti. Nel frattempo per la testa mi è passato di tutto. Le mille trasferte in macchina con i miei genitori, al Mozzecane e poi al Chievo. Il giorno in cui ho lasciato casa per andare all’Inter. Le infinite notti in convitto. E poi ero lì, a San Siro, in campo con una squadra di fenomeni: ho coronato un sogno”.

Il mantra dalla Bibbia e i libri
L’esordio con l’Inter è stato un grande inizio, non certo la fine. “Ora guardo avanti e costruisco. Mi ispira un versetto della Bibbia che mio padre mi ripeteva da bambino: ‘Aspettalo, perché certamente verrà e non tarderà’”. Qual è il sogno? “La Serie A. Vincere tanto e magari arrivare in Nazionale: faccio parte della generazione che non ha mai visto davvero l’Italia ai Mondiali”.
Sogni sul campo e serenità fuori: “Sono un ragazzo tranquillo. Quando torno a casa, a Verona, mi piace stare con la famiglia e con gli amici. A scuola andavo bene: oltre all’inglese – che parlo da madrelingua per le mie origini ghanesi – come materie mi appassionavano storia e letteratura. Da un anno ho finito: ho tanto tempo libero e quindi ho iniziato a leggere libri. L’ultimo? Orwell, ‘La fattoria degli animali’, sui totalitarismi”. Vent’anni e tanta maturità: il viaggio di Mike Aidoo è appena cominciato, e passa da Crema.