Pescara, semaforo “verde” per la Serie B: è il trionfo dei giovani

Antonio Arena in conferenza stampa / www.lacasadic.com
I ragazzi di Baldini, con un’età media di 25 anni, compiono un’impresa da veterani.
Il sogno è diventato realtà. Il Pescara supera la Ternana nella doppia sfida finale e fa il suo ritorno in Serie B, un traguardo raggiunto dopo quattro anni di attesa. Un successo inseguito dall’inizio della stagione, con sacrificio e determinazione, superando anche i momenti difficili, senza mai perdere di vista l’obiettivo. Baldini è stato un grande condottiero, che ha saputo sviluppare alla perfezione il progetto della società, abbinando risultati sportivi e valorizzazione dei giovani.
Già in passato la scelta di puntare sulla linea verde ha portato grandi gioie ai tifosi biancazzurri. Un’impresa su tutte la cavalcata del 2012 che ha portato alla Serie A, con i vari Verratti, Immobile e Insigne che sono esplosi sotto la guida di Zdenek Zeman.
La società del presidente Sebastiani, con un grande lavoro di scouting e valorizzazione del vivaio, ha allestito una rosa competitiva, con un’età media tra le più basse della Serie C. Scelta che ha ripagato alla grande.
Giovani talenti abbinati a calciatori più esperti, per creare il giusto mix vincente. Due figure di riferimento della squadra sono state sicuramente Gaetano Letizia e capitan Riccardo Brosco, tra i pochi over trenta presenti in una rosa che può contare su tanti elementi nati dopo il 2000. E alcuni di loro si sono già presi la scena.
Da Plizzari a Dagasso e Merola, quando la gioventù è una garanzia
Iniziando a leggere la formazione, tra i pali troviamo Alessandro Plizzari, classe 2000.Indubbiamente uno dei talenti di spicco del Pescara, che ha blindato la porta in svariate occasioni, dimostrando di essere tra i migliori portieri della Serie C. Cresciuto nel Milan, accanto a Donnarumma, ha vissuto molto probabilmente la migliore stagione della sua carriera, e a 25 anni ha tutte le carte in regola per diventare un top nel suo ruolo. C’è poi chi di anni ne ha soltanto 20, ma in campo ne dimostra ben di più, per personalità e classe. Si tratta di Matteo Dagasso, centrocampista che in questa stagione ha collezionato 42 presenze condite da 4 reti. Il sogno del bambino che fino a qualche anno fa faceva il tifo dagli spalti all’Adriatico è diventato realtà.
Il classe 2005, prodotto del vivaio biancazzurro, è diventato un simbolo di questa squadra e idolo dei tifosi, contribuendo in modo significativo alla promozione. In attacco è un altro classe 2000 a recitare un ruolo da protagonista, Davide Merola. L’attaccante si è esaltato in questa stagione, realizzando ben 12 gol in 38 presenze, di cui 3 nei Playoff. Decisiva la sua rete contro il Catania, che ha permesso al Pescara di aggiudicarsi la gara d’andata al “Massimino” in occasione del primo turno nazionale. La squalifica rimediata al “Liberati” lo ha costretto a guardare la finale di ritorno dalla tribuna, ma su questo tronfio c’è anche la sua grande firma.

Antonio Arena, un nome già scritto nella storia
“Quando Baldini mi ha detto di iniziare il riscaldamento non ci potevo credere”. Le sue parole descrivono l’emozione di chi è entrato nella storia del calcio. A 16 anni e 25 giorni, Antonio Arena è diventato il primo giocatore nato nel 2009 a segnare nel calcio professionistico in Italia, e anche il più giovane marcatore di sempre per il Pescara, battendo il record di un certo Marco Verratti.
“C’è Arena, questo ragazzo è impressionante. Sarà convocato e verrà con noi a Terni. Fa gol, ne sentirete parlare di lui”. A inizio stagione era già arrivata la benedizione di Baldini, stregato dal talento del giovanissimo attaccante. Poi l’esordio tra i professionisti, i primi sorrisi, e ora la possibilità di iniziare una nuova avventura in Serie B.