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Attendere il momento giusto, Leonardo Bellini: “Vivo di emozioni, ma non mi accontento. Grato alla Pianese”

Leonardo Bellini esulta dopo un gol / Credit: US Pianese

Leonardo Bellini esulta dopo un gol / Credit: US Pianese

L’attaccante della Pianese Leonardo Bellini,alla sua prima stagione tra i professionisti, si è raccontato ai microfoni de LaCasadiC.com. 

Quattro gol, due assist e tanta voglia di crescere. Leonardo Bellini, attaccante della Pianese, è uno dei nuovi volti del club toscano, protagonista di una partenza assolutamente positiva nel girone B di Serie C. Una stagione dalle prime volte per il classe 2001, arrivato tra i professionisti, durante l’ultima sessione estiva di calciomercato, dopo una lunga gavetta tra i dilettanti: “L’impatto è stato positivo, ho lavorato tanto per farmi trovare pronto alla prima partita ufficiale. Ma sono una persona che non si accontenta mai, si può sempre fare di più. Voglio crescere ancora”, dichiara ai microfoni de LaCasadiC.com. 

Una storia, quella tra Leonardo e il club toscano, che già a gennaio aveva vissuto i primi approcci: “Durante l’ultima sessione invernale di calciomercato era arrivata la prima chiamata della Pianese, mi ha colto di sorpresa. Ero contento. Poi la trattativa non si è concretizzata, in quel momento ho avuto paura che fosse l’ultimo treno per il salto tra i professionisti. Ho provato un po’ di amarezza, mi ha fatto piacere che la società abbia rinnovato l’interesse anche in estate”. 

Tanta gavetta alle spalle, vissuta tra gol e cambiamenti significativi: “Ho lavorato tanto tra i dilettanti, sono ancora in tempo per migliorare e per provare a ritagliarmi uno spazio definitivo anche in questa categoria”. Un incontro speciale, durante la stagione 2020/2021, con l’allenatore Stefano Calderini, che decide di trasformarlo da esterno ad attaccante: “Diciamo che ho sempre avuto un buon feeling con il gol. Il mio fisico e le mie caratteristiche mi permettevano di poter interpretare questo ruolo. Così, per tutta una serie di combinazioni, il mister mi ha provato in attacco e ha funzionato. Gliene sono grato, adesso sono felice della mia posizione in campo”. 

Gli idoli o i punti di riferimento, dunque, hanno sempre guardato a questo ruolo: “Sono cresciuto nell’epoca di Messi, ma da piccolo ho avuto modo di osservare da vicino anche calciatori come Mutu o Jovetic”. Un legame speciale tra la sua famiglia e la Fiorentina: “A casa mia sono tutti tifosi. Ricordo la gara contro il Liverpool nel 2009, ero allo stadio e mi vennero i brividi. Quando provi queste emozioni capisci che quella è la tua strada, e da lì non sono più tornato indietro”. 

Famiglia

Leonardo, infatti, è originario di Lastra a Signa, un piccolo comune alle porte di Firenze. Tutto è partito da lì, dalla famiglia fino ai primi calci a un pallone: “Io sono nato con una palla tra i piedi, mio papà ha giocato in Serie D per diversi anni. Sono molto legato alle mie origini, e mi fa piacere che in paese siano orgogliosi del mio percorso tra i professionisti. Mi piacerebbe poter diventare un esempio per tutti i bambini del posto, che si approcciano per le prime volte a questo sport”. Un rapporto indissolubile, accompagnato anche da qualche simpatico retroscena in occasione del primo gol in Serie C: “I miei amici sono i primi tifosi. Spesso si radunano per guardare le mie partite. Contro la Torres erano tutti riuniti, sono stati avvisati da una notifica della mia rete. Hanno esultato tutti insieme”. 

“Mi hanno fatto emozionare”. Un entusiasmo che, ovviamente, ha travolto anche casa Bellini: “I miei genitori hanno sempre sostenuto me e mio fratello, per loro è stato un bel momento, dopo la partita li ho sentiti al telefono ed erano emozionati. Non dimenticherò mai quella giornata”. Sognare, ma con razionalità: “Io non mi definisco un grande sognatore, forse è sbagliato. Ho ancora tanto da dimostrare. Voglio solo vivere il presente, pensando a fare bene in questa categoria e con questa maglia”. 

Leonardo Bellini / Credit: US Pianese
Leonardo Bellini / Credit: US Pianese

Alternative

Un presente tutto da vivere con la Pianese: “Vorrei provare a raggiungere la doppia cifra e la salvezza con questa squadra. A Piancastagnaio ho trovato un clima di totale serenità, la società mette a disposizione dei calciatori ogni cosa. Non è una cosa scontata, magari in altri posti devi anche pensare se ti arriva o meno lo stipendio”. E sul rapporto con Birindelli: “È una persona che vive di calcio, parla sinceramente con tutti. È sempre molto diretto, caratteristica che apprezzo, e mi ha dato diversi consigli durante questi mesi”. 

Fuori dal calcio, intanto, Leonardo ha già intrapreso un percorso secondario: “Io arrivo dalle categorie inferiori, in questi anni ho pensato anche ad aprirmi una strada alternativa. Ho conseguito una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e ora sto seguendo anche la magistrale. Mi piace quello che faccio, mi informo e leggo tanto, e seguo anche altri sport come il tennis. La carriera di un calciatore è breve, non si scappa da qui (ride, ndr). Lo studio può darti tante opportunità, è un concetto che ho sempre portato avanti con grande convinzione”. Attesa e gavetta, linee guida da seguire prima di salire a bordo del treno giusto.