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Nella nuova Salernitana brilla una stella: la storia di Borna Knezovic

Knezovic in azione con la maglia del Sassuolo - credit: Martina Cutrona

Knezovic in azione con la maglia del Sassuolo - credit: Martina Cutrona

Chi è il centrocampista croato classe 2005 che ha regalato il primo successo in campionato ai granata

Comincia con una vittoria la stagione della Salernitana, attesa protagonista del girone C e retrocessa in Lega Pro dopo il playout con la Sampdoria. La squadra di Raffaele batte 1-0 il Siracusa all’esordio stagionale grazie a un rigore di Borna Knezovic, a segno all’esordio in campionato da professionista.

Nato a Pozega (Croazia) il 29 luglio 2005 e cresciuto nel settore giovanile del Cibalia Vinkovci, formazione di seconda divisione croata, a portarlo in Italia nel 2022 è stato il Sassuolo, che ne detiene ancora il cartellino.

Inserito nella rosa Under 18, riesce ad esordire solo nel febbraio 2023 a causa di un problema al menisco. Da lì a fine stagione metterà a referto 14 presenze tra campionato e Torneo di Viareggio, che sarà vinto proprio dagli stessi neroverdi.

Un inizio in sordina a causa dei problemi fisici, ma in breve tempo il centrocampista croato diventerà un fattore determinante per i successi della squadra emiliana.

La consacrazione definitiva

Nella stagione successiva viene promosso in Primavera e diventa subito un elemento cardine per la squadra emiliana, che in quell’annata riesce a conquistare uno storico Scudetto di categoria, il primo della storia del club. Un trionfo a cui il talento croato contribuisce in maniera diretta, con 29 presenze 7 reti e 9 assist, confermandosi uno dei protagonisti assoluti della cavalcata neroverde e iniziando così a costruire il suo percorso da leader tecnico e carismatico del gruppo.

L’annata 2024/25 lo porta a essere tra i più determinanti della squadra, ma è a sotto il punto di vista realizzativo che il croato compie un exploit inaspettato: mette a referto 18 gol (soltanto 2 su rigore) e 8 assist in 35 presenze, guidando il Sassuolo fino alle semifinali Scudetto, dove i neroverdi si sono arresi soltanto all’Inter ai calci di rigore (che vincerà poi il titolo). Con il suo rendimento costante e la capacità di incidere nei momenti decisivi, Knezovic è riuscito a scrivere il proprio nome nella storia del settore giovanile del club, risultando protagonista in tutti e tre i titoli conquistati dal Sassuolo Primavera e contribuendo così a rendere indelebile una delle pagine più gloriose della giovane ma ambiziosa storia neroverde.

Giuseppe Raffaele, allenatore Salernitana
Giuseppe Raffaele, allenatore Salernitana / Credit Salernitana

Come gioca il nuovo asso della Salernitana

Dal punto di vista tecnico, Knezovic è un giocatore completo, capace di unire qualità e struttura fisica. Nonostante i suoi 188 centimetri d’altezza, non è affatto un brevilineo e sa sfruttare la sua stazza senza rinunciare all’eleganza nei movimenti. Mancino naturale, possiede un piede educato che gli consente di essere efficace sui calci piazzati e di rendersi pericoloso sia nelle conclusioni dalla distanza sia nei cross. A tutto ciò va aggiunta un’ottima abilità nel gioco aereo, caratteristica che lo rende un’arma preziosa anche sulle palle inattive.

Sul piano tattico, nel 3-5-2 di Raffaele può interpretare il ruolo di mezzala di qualità, dando equilibrio ma anche imprevedibilità alla manovra. Tuttavia, la sua versatilità potrebbe rappresentare un valore aggiunto: Knezovic è infatti quel tipo di calciatore in grado di “sparigliare le carte” e offrire soluzioni alternative. Può agire da trequartista alle spalle di due punte, ma all’occorrenza anche dietro un centravanti in caso di necessità offensiva. La sua duttilità, unita alla capacità di adattarsi a più ruoli senza perdere efficacia, lo rende un profilo in grado di garantire soluzioni diverse a seconda delle esigenze della squadra.