Home » Soli, ma insieme: l’impresa salvezza della Lucchese
Marco Ballarini con la maglia della Lucchese, credit Gazzetta Lucchese | lacasadic.com

Marco Ballarini con la maglia della Lucchese, credit Gazzetta Lucchese | lacasadic.com

Il racconto dell’impresa incredibile portata a termine dalla squadra rossonera. 

“Siamo rimasti da soli, non c’è più una società”. Erano state queste le parole pronunciate da Giorgio Gorgone nella conferenza stampa post partita con il Perugia. Sorrisi amari di una serata che ha segnato un prima e un dopo nella stagione della Lucchese.

Difficoltà societarie, problematiche logistiche e non solo, ma il cuore e la mente della squadra rossonera non si sono mai arresi. Per capire dove e come nasce questa impresa, dobbiamo però fare un passo indietro.

Perché il campionato era nato sotto i migliori auspici, tanta voglia di ripetersi e un progetto giovane ma ambizioso. E poi la novità dirigenziale, rappresentata dalla nomina di Claudio Ferrarese nel ruolo di Ds. Confermato in panchina Giorgio Gorgone, viene costruito un buon gruppo tra giovani e più esperti.

Il cammino, tuttavia, si rivela inizialmente in salita, complice qualche risultato altalenante e un po’ di sfortuna. Si manifestano le prime perplessità, dopo la gara con la SPAL, e più volte si parla di un possibile cambio societario. A fine girone d’andata, intanto, i rossoneri sono in piena corsa per la salvezza.

Resistere

Arriviamo a gennaio, il mese in cui vengono definitivamente a galla le problematiche del club. La squadra è in piena linea con l’obiettivo quando, a un certo punto, si concretizza il primo scossone: il gruppo Bulgarella cede le quote della società alla San Babila srl. Nella conferenza stampa di presentazione ci sono Giuseppe Longo, Presidente designato che si dimetterà a distanza di qualche settimana, e Riccardo Veli, chiamato a ricoprire la carica di DG. Il Ds Ferrarese viene prima riconfermato davanti ai giornalisti, poi una settimana dopo la nuova proprietà decide di procedere con l’esonero. Succede tutto in pochi giorni, quasi a ridosso della chiusura del calciomercato.Non siamo degli scappati di casa” -ribadisce Longo-, e si profila anche il possibile ingresso di nuovi soci. Nel frattempo c’è la sessione invernale da portare a termine e, all’orizzonte, incombono le scadenze federali del 17 febbraio.

In mezzo, però, ecco l’ennesimo colpo di scena: la San Babila cede il club alla SLT dopo 21 giorni per soli 1640 euro. Intanto si manifesta anche l’ennesimo ribaltone in ottica dirigenziale, vengono esonerati Nember e Matarese -il duo che si era occupato delle operazioni di mercato durante quelle settimane- e ufficializzato il ritorno di Ferrarese.  Una situazione paradossale che lo stesso Gorgone sottolineerà dopo il Perugia: “Ma come è possibile che si verifichino cambi societari in così poco tempo? Come fanno ad acquistare il club con capitali sociali di 20mila euro?”, parole dure accompagnate da un’ulteriore grido di disperazione: “In cassa ci sono solo 200/300 euro”. Pochi per terminare la stagione in serenità, ma l’allenatore rossonero lancia comunque un segnale forte: “Ci salveremo a ogni costo”. Passa la mezzanotte del 17 febbraio, i pagamenti non arrivano. I calciatori non ricevono lo stipendio ormai da ottobre, e inizia a profilarsi una possibile penalizzazione in classifica.

Credit: Gazzetta Lucchese / www.lacasadic.com

Uniti

Nasce quindi un primo grande problema, bisogna trovare un modo per raggiungere la trasferta di Sestri Levante. C’è il rischio che la squadra debba utilizzare le proprie auto, fino a quando -in sostegno del club- non interviene  “Il Mercatino del Pesce”, ristorante a conduzione familiare con sede a Lucca. Vengono donati circa 900 euro, come sottolinea il figlio dei proprietari, Alessio Ramacciotti: “Ci siamo attivati rapidamente, la nostra azienda è sul territorio da quattro generazioni e abbiamo diversi contatti in città. In poco tempo abbiamo trovato un pullman disponibile”, dichiara a LaCasadiC.com. Gli uomini di Gorgone pareggiano per 1-1 e, a parte la caduta arrivata sul campo del Pescara, non perdono più.

Fuori dal campo proseguono però le difficoltà, a fine febbraio la SLT diffonde un nuovo comunicato in merito a una presunta trattativa con un gruppo imprenditoriale di Terni: “Si precisa, inoltre, che la SLT Associati sta conducendo da giorni una trattativa avanzata con un gruppo di imprenditori di Terni, finalizzata alla cessione della società Lucchese”. Passano i giorni, ma non arriva nessuna novità. E allora il Ds Ferrarese denuncia, ancora una volta, una situazione sempre più difficile: “Dei passaggi di proprietà ci abbiamo capito ben poco, quando non vengono pagati tre stipendi si fa fatica ad andare avanti per tanti ragazzi. Qualcuno è dovuto tornare a casa perché non riusciva ad autofinanziarsi”. La penalizzazione in classifica diviene dunque realtà, e l’esito è anche più pesante rispetto alle aspettative iniziali. Sei punti sono tanti, la strada verso la salvezza rischia di complicarsi in modo notevole. Ma Gorgone e i suoi non si perdono d’animo, sfiorano la vittoria contro la capolista Virtus Entella e battono la Ternana con un netto 4-1.

L'esultanza dei calciatori della Lucchese, credit Gazzetta Lucchese | lacasadic.com
L’esultanza dei calciatori della Lucchese, credit Maurizio Silva/Gazzetta Lucchese | lacasadic.com

Questa squadra si deve salvare

Viene aperta una raccolta fondi in città per aiutare economicamente la squadra, partecipa anche l’ex Romero. Le voci intorno alla società si susseguono rapidamente, si fa avanti l’imprenditore Canzonieri: “Per quello che mi riguarda confermo la disponibilità ad acquistare la Lucchese”, ma dietro sta già nascendo un nuovo colpo di scena. Il 100% delle quote del club vengono infatti cedute a un nuovo gruppo, secondo quanto emerge in un comunicato ufficiale, e a dirigere l’operazione -come rivelato giorni dopo dallo stesso interessato- c’è Benedetto Mancini, che promette il pagamento degli stipendi “attraverso una smobilitazione di fondi”. La squadra inizia a innervosirsi, andare avanti non è semplice, e nella settimana che precede la gara con il Pontedera prende una decisione: senza bonifici non scenderà in campo. Si arriva a ridosso del derby del “Mannucci“, a Saltocchio (centro d’allenamento della Lucchese, ndr) il gruppo si riunisce più volte e riceve rassicurazioni dai vertici societari, i bonifici sarebbero partiti.

Si gioca, ma il risultato finale parla di una sconfitta pesante. Gorgone non trova scuse, e in sala stampa ribadisce: Alla ripresa prenderemo una decisione, negli ultimi giorni si è parlato poco di calcio”. Mesi di sacrifici, navigando a vista, senza nessuna certezza. Mancini nel frattempo annulla due conferenze stampa di fila, e i conti della società restano a zero. L’amarezza aumenta, perché senza penalità la squadra sarebbe già ampiamente salva. E allora le promesse non bastano più, i calciatori firmano l’istanza di fallimento (che verrà discussa il prossimo 13 maggio, ndr) e intanto vedono trascorrere senza novità anche la scadenza federale del 16 aprile. Ad Arezzo, trasferta realizzata anche grazie al contributo del Presidente dell’Arezzo Femminile Massimo Anselmi e a Lucca United, non si concretizza il primo match point salvezza. Alla fine, però, anche le storie più tormentate riescono sempre a regalarsi un lieto fine. E così, al termine di un play-out pieno di emozioni, i rossoneri sono riusciti a regalarsi la permanenza in Serie C.