Varrà a Cdc Talk: “Bisogna valorizzare i giovani. Futuro? Voglio una piazza in cui mettermi in discussione”

Il Ds Varrà / Credit: Potenza Calcio / www.lacasadic.com
Le parole di Fortunato Varrà, ex direttore sportivo di Potenza e Benevento, nel corso della trasmissione Cdc Talk.
Protagonista dell’ultima puntata de La Casa di C Talk è stato Fortunato Varrà. Il dirigente calabrese ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo con il Benevento, ottenendo anche una promozione in Serie A, e con il Potenza. Queste le sue impressioni sulle squadre qualificate ai playoff : “Nel girone C si sono rispettati i pronostici, forse nel girone B c’è stata qualche sorpresa. Forse dall’Arezzo mi aspettavo che arrivasse alle Fasi Nazionali perchè ritengo abbia una squadra molto forte ma, per il resto, non sono stupito dagli esiti venuti fuori nella Fase a gironi”.
Squadra favorita? “Non c’è una regola esatta. Il Lecco è andato in Serie B e non era immaginabile. Ci sono tante squadre blasonate ma basta una partita sbagliata e sei fuori in una competizione del genere. Sono strani i playoff e sono convinto che vincerà la squadra più sbarazzina, in grado di non soffrire la pressione dei 180‘. Il Vicenza pagherà qualcosa dopo aver lottato tanto. Stare fermo quasi un mese e poi dover ripartire non è facile. Questo incide parecchio anche sulla testa dei calciatori. Soprattutto non è facile ripartire dopo la delusione della vetta della classifica persa“.
Sulla situazione nel girone C, anche in seguito all’esclusione di Taranto e Turris: “Fa male che si creino delle situazioni surreali. L’esclusione di due squadre ha pesato sulle classifiche degli altri. Nel complesso è stata un’annata molto particolare. Lo scorso anno nel girone C sono retrocesse squadre anche forti economicamente, il Potenza ha fatto i playout e il Catania si è salvato all’ultima giornata. Lo scorso anno è stato molto più competitivo“.
Sui metodi d’iscrizione al campionato: “Il regolamento deve essere più rigido, io sono per l’esclusione prima dell’inizio del campionato. Farei fideiussioni più alte. Se non si hanno le carte in regola non si può fare calcio. Questo andrebbe anche a vantaggio di squadre di Serie D. Mi sembra giusto che vadano avanti le squadre più solide“. Il direttore Varrà si è detto d’accordo a cambiare la formula dei playoff, anche se questo cambiamento potrebbe avere delle ripercussioni: “Io sono d’accordo nell’accorciare, ma diventerebbe un campionato più anomalo. L’ottava, la nona e la decima classificata potrebbero mollare prima se non lottano per l’obiettivo playoff. ”
Varrà: “Benevento piazza particolare. Inzaghi in B è una certezza”
Varrà ha descritto la sua avventura in Campania, commentando anche la situazione attuale della squadra giallorossa: “Benevento è una piazza particolare. Ha un grande senso di appartenenza, ma adesso c’è un po’ di negatività dopo che gli ultimi 4 anni non sono stati belli. Hanno fatto un grande girone d’andata, poi purtroppo si paga tantissimo il discorso giovani. Se i giovani viaggiano sull’onda dell’entusiasmo, allora possono diventare un valore aggiunto, ma nel momento in cui si alza la pressione e si è costretti a vincere questo può venire meno. Ci si poteva aspettare in questo calo – ha affermato il direttore. “Il Benevento è in prospettiva una squadra forte, ma nell’immediato ci sono squadre che lo sono di più, come Catania e Avellino. Io sono per far giocare i giovani, ma bisogna metterli vicino a persone che sanno gestire determinati momenti. La squadra poi si è fatta trascinare dalla negatività della piazza. Sugli esoneri avvenuti durante la stagione: “Sono scelte che si fanno con la speranza che possa cambiare qualcosa. Ma è difficile poi per un allenatore subentrato lavorare con una squadre costruita per un altro, a meno che non si cambi qualcosa con il mercato.”
Un pensiero va anche a Filippo Inzaghi, al quale il direttore Varrà è molto legato, dopo aver lavorato insieme a Benevento: “Inzaghi ormai è una certezza. Sono molto legato a lui come uomo e come professionista. Lui è una macchina da guerra a livello professionale. A Reggio aveva fatto bene prima del fallimento, a Salerno stava facendo bene, a Benevento abbiamo fatto i record. L’anno di Serie A all’andata abbiamo fatto 23 punti. Poi in Serie A si fa un altro calcio. Quando affronti le prime squadre della classifica la piccola squadra deve fare la miglior partita e l’altra la peggior partita. Quell’anno abbiamo vinto con la Juve, ma siamo retrocessi. La Serie A è un altro mondo, ma Pippo merita tutto e gli auguro il meglio.”

“In Italia manca il coraggio per far giocare i giovani”
L’impiego dei giovani resta un tema centrale. Il direttore sportivo Varrà ha ribadito l’importanza di dare maggiore spazio ai ragazzi in campo, citando come esempi Mazzeo e Verrengia, due talenti scoperti proprio sotto la sua gestione: “Dovrebbero mettere qualche norma o qualche regola per incentivare e valorizzare i giovani. Il problema è che in Italia siamo tantissimo legati ai risultati e non abbiamo mai tempo e ai giovani va dato tempo, oltre a fiducia e tranquillità. Qui non abbiamo questa cultura. In Inghilterra, Spagna e Germania funziona diversamente. E poi ci lamentiamo che non abbiamo talenti italiani. Ma questo è perché non abbiamo coraggio di farli di giocare“.
Sulla Lega Pro come trampolino di lancio: “La Serie C può essere una belle vetrina da cui possono uscire giocatori importanti. Vedi Saporiti, che poi è andato alla Lucchese. Ma ne potrei citare tantissimi di questi ragazzi qua. Anche la Vis Pesaro ha fatto così. La Vis Pesaro sta lavorando bene, ma ha lavorato bene anche lo scorso anno. Molti presidenti parlano di progettualità, ma poi se non arrivano i risultati nelle prime 10 partite ti mandano a casa. Per vedere i risultati ci vogliono almeno 2/3 anni. La Pianese ha saputo trovare i giovani giusti da integrare con quelli rimasti dopo la vittoria del campionato. Sono stati coraggiosi. Dopo Prosperi anche Formisano è stato bravissimo a mantenere certi equilibri. Il Potenza ha fatto un campionato eccezionale. Vanno i meriti a questi ragazzi e al mister che è stato bravo a plasmare questa situazione. Si tratta però di un lavoro di due o tre anni. Vedi Mazzeo, che però è arrivato tre anni fa, o Verrengia, che tre anni fa poteva essere paragonato a un 2006 attuale.” Su un giocatore che lo sta rendendo particolarmente orgoglioso. “Mi sta rendendo orgoglioso Pandolfi. Lo presi ai tempi di Castrovillari. Oggi vederlo segnare ed esultare in Serie B mi rende felice. Verrengia, Schimmenti, Mazzeo, Armini stesso, Sandri, Saporiti sono giocatori per cui sono felice. Spero che possano emergere e avere continuità in Serie B. Questa è la più grande gratificazione morale che posso avere.”
Playoff…
Sugli accoppiamenti playoff per il primo turno nazionale: “Io, che seguo di più il girone C, penso che Pescara-Catania sarà una bella partita. Il direttore Foggia a Pescara ha fatto un ottimo lavoro. Una squadra giovane, costruita in prospettiva. Lì hanno la cultura di lavorare sui giovani. Il Catania è una squadra esperta con valori importanti. Torres-Atalanta sarà anche una partita bellissima. La Torres si sta confermando dopo diversi anni a questo livello, nell’Atalanta c’è Modesto che secondo me è uno degli allenatori più preparati. Crotone Feralpisalò sarà un’altra partita equilibrata.”
Menzione speciale anche per il Monopoli che, dopo aver evitato la retrocessione lo scorso anno, si ritrova in lotta per la promozione: “A Monopoli hanno fatto un ottimo lavoro. L’anno scorso si sono salvati all’ultimo, quest’anno è stato bravo il mister Colombo a plasmare a dare una identità e un’idea alla squadra fino a farla diventare una realtà. Sono 2/3 anni che sta facendo bene, è una piazza che dà tempo e che fa lavorare bene.”

… e playout
Il ds Varrà ha commentato anche le sfide valevoli per gli spareggi salvezza: “Messina-Foggia è una partita non facile. Sono due piazze con difficoltà. Il Messina più del Foggia. Il Foggia ha costruito una squadra che non doveva stare lì, mentre il Messina ha avuto sin dall’inizio delle difficoltà. Nonostante ciò ha fatto un ottimo mercato e un ottimo girone di ritorno e va a incontrare il Foggia, che non si aspettava di fare i playout. Tra andata e ritorno sono 180 minuti, bisogna cercare di stare tranquilli, di subire il meno possibile. C’entra tantissimo il discorso mentale più di altro. Io non posso fare previsioni.
Sul Milan Futuro? Secondo me ci sono stati errori nella gestione. A gennaio hanno preso Camporese, hanno Sandri che ho avuto a Potenza. La squadra qualitativamente mi piace. C’è stata un po’ di confusione. Qualcosa che non si è capito bene e si sono ritrovati così. ”
“Vorrei una piazza per lavorare non in modo tranquillo”
Varrà sembra avere le idee molto chiare per il futuro, accettando anche un incarico difficile: “Io ho 47 anni. Dopo tutte le esperienze che ho avuto ti dico che i progetti non esistono, solo i risultati. Io vi ho parlato di progettualità perché mi piacerebbe lavorare con una certa progettualità. Oggi alle minime difficoltà finisce il progetto perché bisogna vincere. A me piacerebbe una piazza per lavorare non in modo tranquillo, a me piace mettermi in discussione, ma con una piazza che mantiene fede e non giudica dopo le prime partite che non vanno bene.
Oggi vogliono tutti spendere poco, giocare con i giovani e vincere. Purtroppo tutte queste componenti non possono sempre esistere insieme. Puoi beccare l’annata giusta, come è successo a Feralpisalò o Juve Stabia, ma sono casualità. Nei tre gironi hanno vinto tre squadre costruite per vincere. L’anno scorso è stato diverso. Mantova e Juve Stabia avevano progettualità per arrivare più avanti e hanno vinto subito. Ma questo non succede sempre. Poi ci sono altre squadre costruite che vincere ma che sono arrivate più in basso. Non funziona che vince sempre chi spende di più. ”