A Napoli ha vinto e ha fatto la storia, ora dice addio al calcio: “Giocherò la mia ultima partita”

Il giocatore ha deciso. E’ arrivato il momento di salutare il calcio. Una scelta non facile ma che è stata presa
Ritirarsi, giocare le ultime partite, salutare la propria gente e i tifosi che, nel bene o nel male, ti hanno sempre sostenuto. Anche questo, seppur contornato da un misto di emozioni tra felicità, tristezza e malinconia, fa parte — e forse è anche il bello — del calcio. È il momento in cui si chiude un capitolo, un cerchio importante della propria vita, lasciando spazio ai ricordi e all’affetto di chi ha condiviso il percorso.
Negli anni ci sono stati molti addii al calcio giocato: alcuni celebrati in grande stile, altri più silenziosi; alcuni nel pieno della carriera, altri dopo aver giocato fino all’ultimo possibile minuto. Anche nel calcio italiano abbiamo visto tanti campioni dire addio di recente, lasciando un vuoto difficile da colmare tra i tifosi e gli appassionati.
I primi che vengono in mente sono sicuramente Francesco Totti e Alessandro Del Piero: i loro addii, dopo una vita trascorsa rispettivamente con le maglie della Roma e della Juventus, hanno toccato il cuore di tutto il Paese. Perché quando due leggende di questo calibro lasciano il campo, non conta per chi si tifi: resta solo il rispetto e la gratitudine per tutto ciò che hanno rappresentato e regalato al calcio italiano.
Lo stesso destino lo hanno vissuto anche molti dei campioni del mondo del 2006 che, ormai vent’anni dopo quella magica notte, hanno tutti detto addio al calcio giocato. Parlare di addii è sempre doloroso, soprattutto oggi, in un’epoca in cui le grandi storie d’amore tra calciatori, club e tifosi sembrano sempre più rare. Le classiche “bandiere” sono quasi scomparse, sostituite da carriere prolungate in campionati meno competitivi ma molto remunerativi, come quelli in Arabia Saudita o negli Stati Uniti. Ormai sono davvero in pochi a scegliere un percorso diverso.
La vita dopo il calcio
Dopo il ritiro, ogni calciatore si ritrova davanti a una domanda tanto semplice quanto destabilizzante: “E ora che faccio?” È un momento delicato, in cui l’assenza della routine quotidiana, dell’adrenalina del campo e del calore dei tifosi può trasformarsi in smarrimento. Quel vuoto, spesso, genera dubbi e paure, perché finisce una vita scandita dal pallone, per lasciare spazio a un tempo libero difficile da riempire.
Molti scelgono di restare nel mondo del calcio, trovando una seconda vita da allenatori o dirigenti, con esempi eccellenti come Guardiola o Xabi Alonso. Altri, invece, si dedicano ad attività diverse: il padel è ormai lo sport prediletto dagli ex campioni, mentre qualcuno si spinge ancora oltre, come Beckham che ha deciso di acquistare un club, l’Inter Miami. Le strade sono tante, ma la direzione dipende solo dalla volontà e dall’identità del singolo calciatore.

Mertens si ritira, l’ex Napoli dice addio al calcio
L’ex attaccante del Napoli, Dries Mertens, ha ufficializzato il suo ritiro dal calcio professionistico all’età di 38 anni. Dopo oltre vent’anni da protagonista tra Belgio, Olanda, Italia e Turchia, tra gol e giocate eleganti, Mertens chiude una carriera straordinaria: nel suo periodo a Napoli ha collezionato 397 presenze e realizzato 148 reti, diventando il miglior marcatore nella storia del club partenopeo, vincendo due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Grazie anche a tale impegno in campo, nel 2025 ha ricevuto la cittadinanza onoraria da parte della città di Napoli
Non giocherà l’ultima partita con la maglia del Galatasaray – dove ha trascorso le ultime tre stagioni vincendo tre titoli di Süper Lig e una Coppa di Turchia – ma parteciperà il 5 luglio allo stadio Tehelné Pole di Bratislava alla partita di addio dell’ex compagno Marek Hamsik. In un video pubblicato sui social, Mertens ha dichiarato: “Ho smesso col calcio e per l’ultima volta metterò le scarpe solo per te… resterai il capitano e l’uomo più forte con cui ho giocato”