Arbitro aggredito in provincia, si deve sospendere la partita | Il giudice sportivo assegna il 3-0 a tavolino

Arbitro Lega Pro
Incredibile quanto successo in provincia
Un’altra aggressione ad un arbitro in provincia. L’ennesimo atto di violenza verso i fischietti italiani in un campo da calcio. Un fenomeno ingiustificabile, ben lontano dai veri valori del calcio.
Ancora una volta in un campo dove l’arbitro normalmente si trova da solo, senza assistenti e dunque senza nessun tipo d’aiuto da colleghi. Secondo i dati diffusi dall’Aia sono già 195 gli episodi di violenza verso direttori di gara nella stagione corrente.
Dati ancor più impressionanti se si considera che oltre il 50% di tali aggressioni si sono verificate in campionati regionali, e oltre il 30% nei campionati giovani. Una situazione insostenibile, a cui urge trovare un rimedio.
L’ennesimo episodio ne è la prova ulteriore. Ma cos’è successo?
Stop alla violenza contro gli arbitri
Il fatto che buona parte di tali aggressioni sia avvenuto nei campionati giovanili è ulteriore campanello d’allarme. Significa che questo fenomeno affonda le sue radici addirittura nei giovanissimi, non solo nei calciatori più esperti. Inoltre, si tratta di categorie dove spesso l’arbitro non può disporre dell’aiuto degli assistenti.
La reazione dell’Aia a tali numeri è stata forte, con il presidente Zappi che ha chiesto di oscurare momentaneamente il sito dell’associazione e pubblicare in homepage il simbolo contro la violenza. Ma tali gesti sembrano non bastare per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Terza categoria, tentata aggressione all’arbitro e 3-0 a tavolino
Incredibile nella Terza Categoria della delegazione Forlì-Cesena. Il Giudice Sportivo ha imposto una pesante sanzione all’Artusiana, con la sconfitta per 3-0 a tavolino nel match contro il Torresavio e la squalifica per un anno di Nicola Boccia, per aver “rivolto, al direttore di gara, seppur indirettamente, una espressine minacciosa. Espulso dal campo tentava di aggredire l’Arbitro, avvicinandosi allo stesso ad un metro e alzando il pugno, impedito unicamente dal pronto e fattivo intervento di due compagni di squadra“, secondo quanto riporta il comunicato ufficiale.
Una punizione non accettata dal club, che ha già presentato ricorso: “Durante la gara Torresavio e Artusianna, il direttore di gara ha deciso di escludere il nostro giocatore, giustamente, ribadiamo giustamente, perché come tante volte si vede sui campi di gioco, il giocatore ha avuto un comportamento in campo irrispettoso, rispondendo in malo modo al cartellino del direttore di gara. Da qui in poi entra in gioco “un atteggiamento tutt’altro che professionale da parte del Signor Mainetti che andrebbe allo stesso modo valutato da chi ha deciso le sorti del calciatore. Non dimentichiamo che il ruolo dell’arbitro è sì punire ma non certo calcare la mano in una situazione già critica e piena di tensione”.