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Come DONNARUMMA, ma in serie C: il portiere è l’eroe della città. E Gigio è il suo idolo

Gianluigi Donnarumma alla cerimonia del Pallone d'oro

Gianluigi Donnarumma alla cerimonia del Pallone d'oro

L’ambiziosa squadra ha un nuovo numero uno. Dà sicurezza e fin qui è l’arma in più della squadra retrocessa.

Il ruolo del portiere è da sempre quello più spinoso e responsabilizzante. Perché dalle manone di un singolo uomo dipendono le sorti di partite e interi campionati. Un errore può costare la vetta, o la salvezza, o comunque il raggiungimento di un obiettivo. Anche se davanti non segnano e in mezzo non manovrano, gli occhi saranno sempre puntati sul ragazzo tra i pali.

Giganti instancabili, più forti di tutto e di tutti. In sfida con il mondo e, soprattutto, con sé stessi. Il continuo migliorarsi imperversa nei loro pensieri e coinvolge anche i compagni. Osare fino a esaurimento scorte, consapevoli dei rischi del mestiere. Perché poi, si sa, il tempo restituisce, ripara, riposizione nella tempo-linea storica.

Accade oggi, è accaduto in passato. Persino ai grandissimi: Walter Zenga, il primo. Un’uscita a vuoto mondiale può mai cancellare anni di voli sul mondo? Assolutamente no: difatti, oggi, l’uomo ragno è ricordato come uno dei migliori portieri di sempre. Monito per tutti, grandi e piccini: mai lasciarsi sopraffare dall’errore e da chi non ne comprende l’umanità.

Ripetere: accade oggi, è accaduto in passato, accadrà domani.

Il ruolo del portiere nel calcio moderno

Il portiere è da sempre la figura più enigmatica nel calcio, unico a vestire colori diversi e a vivere la partita da una prospettiva ribaltata. Non ha come compito solo l’impedire marcature dagli avversari, ma è anche il primo regista dell’azione, colui che deve trasmettere sicurezza a tutta la squadra.

Nel calcio di oggi il portiere è chiamato ad essere un giocatore completo. Il piede è diventato importante quasi quanto le mani: impostare dal basso, leggere le linee di pressing avversari e saper innescare i propri compagni nel contropiede. Errori minimi si pagano a caro prezzo e per fare il portiere serve freddezza e grande personalità, perché un gol sbagliato si dimentica in fretta, ma un errore tra i pali resta impreso a lungo.

Antonio Donnarumma
Antonio Donnarumma crediti Salernitana, www.lacasadic.com

Salernitana, che Donnarumma!

I portieri spesso sono un po’ come il buon vino, più invecchiano e più migliorano. Un paragone che calza a pennello con le gesta di Donnarumma. A 35 anni sta infatti vivendo una delle migliori stagioni della sua carriera, dimostrando a tutti che non è solo ” il fratello di Gigio Donnarumma“. Durante il suo percorso calcistico, il classe ’90 ha avuto modo di condividere lo spogliatoio con lui ai tempi del Milan, una tappa fondamentale in cui ha potuto respirare aria di grande calcio e allenarsi con un portiere di livello mondiale.

Gigio è un fratello ma anche un idolo da “imitare” e Antonio ci ha letteralmente provato. Il portiere della Salernitana, nel derby contro il Giugliano, si è reso protagonista di un intervento prodigioso sul secondo palo. Una parata quasi identica a quella compiuta dal fratello nel derby tra il suo Manchester City e lo United. Cambiano le maglie e le città, ma il talento no: buon sangue non mente, verrebbe da dire.