Giocatori contro la società: caos in Campionato | “Noi per chi giochiamo?”, e il presidente non risponde

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Caos tra giocatori e dirigenza.
Al via dei campionati, dopo quasi un mese dall’inizio della stagione 2025/26, sono già emersi i primi problemi all’interno di alcune società. Capita spesso, ogni anno e in ogni stagione, che qualche club debba affrontare difficoltà di vario tipo: queste situazioni, ormai, sono diventate una prassi comune.
I problemi possono essere diversi: giocatori contro la società, penalizzazioni, dimissioni, esoneri, tensioni nello spogliatoio oppure scontri con i tifosi. Di episodi simili, in tutti i campionati, se ne contano a migliaia.
Un esempio è quello del Milan nella scorsa stagione: dopo i numerosi cambiamenti dirigenziali e tecnici, la squadra non è mai riuscita a trovare la giusta quadra. Il club è rimasto senza un direttore sportivo e, soprattutto, senza una figura che facesse da riferimento nei momenti più difficili, lasciando allenatori e giocatori soli ad affrontare la pressione.
L’episodio accaduto a Fonseca racchiude perfettamente questa problematica. Dopo un inizio di campionato complicato e il pareggio per 1-1 contro la Roma, la società decise di esonerarlo. Nonostante ciò, il tecnico portoghese fu comunque mandato a partecipare alla conferenza stampa post-partita, pur essendo praticamente esonerato.
Altri episodi
Un altro episodio recente che ha visto i giocatori schierarsi contro la società è quello della Sampdoria. Prima di ritrovarsi nella turbolenta e confusa situazione dello scorso anno, già nella stagione 2022/23, quando il club si ritrovava sul fondo della classifica in Serie A, si era verificata una frattura interna. Durante Sampdoria–Torino, infatti, i giocatori si unirono ai tifosi per protestare contro la dirigenza, in particolare contro il presidente Ferrero, esponendo lo striscione: “Giù le mani dalla Sampdoria”.
Anche nella scorsa stagione di Serie A si è verificato un episodio simile. Dopo l’esonero improvviso di Daniele De Rossi dalla Roma, i senatori dello spogliatoio ebbero un lungo confronto con la società, contestando apertamente la decisione di sollevare dall’incarico l’ex capitano giallorosso.

Rimini, le parole dei senatori: “Non siamo dei burattini”
Permane grande caos a Rimini. A complicare la situazione è stata sicuramente la penalizzazione di 11 punti ricevuta, abbattutasi non come una tempesta ma come un urgano. In tutto questo, hanno già abbandonato il club diversi giocatori e anche l’allenatore Piero Braglia. Tutto ciò si è rispecchiato sul campionato, dove i risultati non sono stati di certo dalla loro parte con 2 sconfitte e un pareggio in tre partite.
Nel post partita della gara contro la Ternana hanno parlato i senatori, stufi di questa burrascosa, a nome di tutto il gruppo squadra: “Ci tenevamo a metterci la faccia, come sempre, e a dire il nostro pensiero. Chiediamo un po’ più di chiarezza anche sull’organigramma: non sappiamo con chi relazionarci”. Continuando: “Non siamo dei burattini messi qui a svolgere il loro compito, siamo esseri umani, gente che ha ognuno la propria vita e le proprie carriere”.