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INTER-ARBITRI: Marotta finalmente confessa tutto | Ce ne sono ben 4 a libro paga del club

Marotta imago copertina

Beppe Marotta - IMAGO - www.lacasadid.com

Le dichiarazioni del presidente dei nerazzurri.

Il rapporto con la classe arbitrale è da sempre qualcosa di ambiguo e di difficile comprensione nel nostro calcio italiano.

Spesso e volentieri i direttori di gara finisco al centro di veri e propri cicloni mediatici per vicende avvenute nel rettangolo di gioco, vicende che possono essere rigori fischiati o non oppure un arbitraggio decisamente non impeccabile.

Negli ultimi tempi questi episodi accadono sempre di più e hanno portato a svolte chiave nel sistema del nostro calcio.

L’ultima delle novità per rendere più chiari gli episodi dubbi è l’introduzione della spiegazione rivolta a tutti i tifosi presenti allo stadio dopo un controllo al VAR. Con questa nuova scelta, i direttori di gara dall’avvio di questa stagione in Serie A stanno spiegando dopo la review al VAR la decisione presa in merito tramite un microfono collegato all’impianto audio di tutto lo stadio.

Le nuove introduzioni

Non solo, a dare supporto alla classe arbitrale si è anche aggiunta la nuova rubrica su DAZN: Open VARc, con il designatore Rocchi protagonista. L’ex arbitro di Serie A è il terzo della sua categoria per presenze nella massima serie italiana e in questo programma spiega e commenta gli episodi dubbi e le scelte al VAR del weekend appena concluso.

Infine non si può non nominare il tanto già citato VAR, strumento che ha segnato un punto di totale cambiamento in tutto il calcio mondiale, caratterizzando due epoche: quella pre-VAR e quella post introduzione di quest’ultimo. C’è chi lo considera fondamentale, chi rivoluzionario, per altri ancora invece una vera e propria rovina. Una cosa però è certa, il mestiere di arbitro è difficile e pesante soprattutto nel nostro paese, dove ogni tecnologia o miglioramento che possa essere messa in atto non porterà mai alla totale cancellazione della contestazione sulle decisioni che avviene da sempre in Italia. Questo perché ciò è diventato parte della nostra cultura e nei dovuti limiti tutto ciò non cesserà mai.

Giuseppe Marotta, ad dell'Inter, a "La Notte della C"
Giuseppe Marotta, ad dell’Inter, a “La Notte della C”

Inter, Marotta: “l’addetto all’arbitro di oggi non è quello che aspetta l’arbitro, è quello..”.

Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, ha parlato durante l’evento “Il fischio che unisce – Costruire una cultura di rispetto nello sport”, presso il Belvedere Silvio Berlusconi di Palazzo Lombardia. Le parole del presidente sul suo rapporto con il calcio e non solo: “Sappiamo tutti che il calcio è un fenomeno di forte aggregazione, è un fenomeno sportivo perché ci sono promozioni, vittorie, sconfitte. Ma è soprattutto un fenomeno di carattere sociale, un contenitore di grandissimi valori che deve favorire l’inclusione, tema delicatissimo e importante. Chi fa calcio, in questo caso le società, hanno dei grandissimi obblighi. Noi abbiamo 15 squadre del settore giovanile, più altre sette di settore giovanile e prima squadra femminile, per un totale di circa 300 atleti“.

Continua: “Bisogna sapere cosa vuol dire soffrire, avere spirito di sacrificio e così vincere. Sta a noi cercare di fare questo. Come Inter, noi lo facciamo attraverso un percorso didattico, anche nelle scuole, attraverso iniziative che portiamo avanti, come ‘Il calcio in cattedra’, per inculcare i valori più importanti. Lo facciamo all’interno del nostro club, non a caso abbiamo ben 4 di quelli che un tempo erano definiti ‘addetti agli arbitri’. Ma l’addetto all’arbitro di oggi non è quello che aspetta l’arbitro, lo accoglie e lo porta negli spogliatoi. E’ soprattutto quello che durante la settimana insegna ai nostri calciatori, anche quelli della prima squadra, a seguire le regole del gioco che qualcuno ignora“.