Max Allegri lo rimette nella lista dei convocati: grosso recupero a Milanello | Fastidio risolto

Massimiliano Allegri / Credit: Imago
Il centravanti messicano classe 2001 è pronto a rientrare in gruppo dopo aver saltato il derby per un fastidio alla caviglia
Il modulo tattico e la filosofia di gioco di Massimiliano Allegri, pur evolvendo nel tempo, hanno sempre attribuito un’importanza cruciale alla figura del centravanti. Non si tratta semplicemente di un finalizzatore, ma di un vero e proprio punto di riferimento tattico che influenza l’intero sviluppo della manovra.
Allegri necessita di un attaccante che sappia non solo segnare, ma anche fare da raccordo, proteggere palla e consentire alla squadra di salire. La sua funzione è spesso quella di un “primo difensore“ in fase di non possesso e di un ‘regista avanzato’ in fase di costruzione.
L’attaccante ideale per Allegri deve possedere un mix di forza fisica e intelligenza tattica. La sua capacità di giocare spalle alla porta e di resistere alla pressione dei difensori centrali è fondamentale per permettere agli esterni e ai centrocampisti di inserirsi negli spazi liberati. Questo tipo di giocatore, oltre a garantire un certo numero di gol, offre anche una valvola di sfogo essenziale sotto pressione, trasformando un disimpegno difensivo in un potenziale contropiede o in un momento di controllo del gioco.
Un esempio emblematico di attaccante che ha prosperato sotto la guida di Allegri è stato Mario Mandžukić alla Juventus. Il croato non era l’attaccante più prolifico, ma la sua dedizione al sacrificio, la sua potenza nel gioco aereo e la sua instancabile corsa nel pressing lo resero insostituibile. Allegri lo trasformò in un esterno atipico nel 4-2-3-1, ma la sua mentalità da “punta operaia” era il motore del sistema, garantendo equilibrio e intensità. Un altro esempio è Carlos Tévez, che nella prima Juve di Allegri era il fulcro dinamico dell’attacco, combinando grinta, tecnica e senso del gol.
La ricerca della piena efficacia
Nella sua seconda esperienza alla Juventus e in generale nelle sue squadre, Allegri ha dovuto spesso fare i conti con l’evoluzione del ruolo e le caratteristiche dei giocatori a disposizione. La ricerca di un attaccante che unisca la potenza fisica e il lavoro per la squadra con un’alta prolificità sotto porta è sempre stata una priorità.
Attaccanti come Dušan Vlahović, ad esempio, rappresentano per Allegri una nuova sfida: giocatori con un grande potenziale realizzativo che l’allenatore ha plasmato per integrarli pienamente nel suo sistema, affinché non siano solo marcatori, ma anche elementi attivi nella manovra e nel pressing. L’importanza dell’attaccante, per Allegri, si riassume nel concetto di affidabilità totale: un giocatore su cui poter contare per tutti i 90 minuti, in ogni fase del gioco, trasformando la sua presenza in campo da semplice opzione offensiva a garanzia di stabilità tattica.

Milan, si rivede Santiago Giménez in gruppo
Dopo l’esaltante vittoria per 0-1 nel Derby della Madonnina, Massimiliano Allegri e il suo Milan si preparano ad affrontare una settimana di lavoro intenso, culminante nella delicata sfida di domenica contro la Lazio di Maurizio Sarri.
Il periodo è reso ancora più positivo dal ritorno in gruppo di Santiago Giménez, l’attaccante che era stato costretto a saltare il derby contro l’Inter a causa di un problema alla caviglia. La disponibilità di Giménez rappresenta una soluzione offensiva fondamentale in più per l’allenatore rossonero. Il suo rientro
