Home » Milano, ci siamo: “LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE dello stadio” | Esulta il club e tutta la città

Milano, ci siamo: “LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE dello stadio” | Esulta il club e tutta la città

Pallone Serie A

Pallone Serie A crediti Rosito www.lacasadic.com

Stadi di proprietà, il grande nodo del calcio italiano.

Negli ultimi anni il tema degli stadi di proprietà è diventato uno dei punti centrali per la crescita del calcio italiano. Mentre in altri paesi europei le società hanno compiuto passi decisivi in questa direzione già da decenni, in Italia il processo appare ancora lento e frammentato.

In Serie A il caso più virtuoso resta quello della Juventus, che con l’inaugurazione dello Stadium nel 2011 ha rivoluzionato il proprio modello gestionale. La società bianconera, grazie all’impianto di proprietà, ha potuto aumentare ricavi da biglietteria, marketing e attività collaterali, avvicinandosi agli standard internazionali. Un esempio seguito dall’Udinese con il Bluenergy Stadium, altro stadio moderno e funzionale che ha permesso al club friulano di migliorare l’esperienza dei tifosi e la sostenibilità dei bilanci, oltre che essere stato vetrina dell’ultima Supercoppa Europea tra PSG e Totthenam.

Il resto d’Italia, però, continua a vivere in impianti obsoleti, spesso di proprietà comunale e con costi di manutenzione elevatissimi. Le lungaggini burocratiche e i vincoli normativi hanno reso complicata la costruzione di nuove strutture, con Roma, Milano e Firenze che da anni inseguono progetti rimasti ancora sulla carta. Questo ritardo pesa non solo sulla competitività economica dei club, ma anche sulla capacità di attrarre eventi internazionali di primo piano.

Il confronto con l’estero è impietoso: in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna gli stadi di proprietà rappresentano la normalità. Lì le società hanno sviluppato modelli economici solidi, con impianti che non sono soltanto luoghi di gioco, ma veri poli di intrattenimento e business, attivi sette giorni su sette. La qualità delle strutture ha contribuito ad aumentare gli introiti e a migliorare lo spettacolo, rafforzando il legame tra club, tifosi e territorio.

Il futuro possibile del calcio italiano

Se l’Italia vuole colmare il gap con le grandi potenze calcistiche, la strada obbligata passa per la costruzione di nuovi stadi. Juventus e Udinese hanno dimostrato che il cambiamento è possibile, ma servono regole più snelle e un impegno deciso da parte delle istituzioni.

Solo attraverso impianti moderni, sostenibili e di proprietà, i club italiani potranno tornare competitivi a livello europeo, attirare sponsor internazionali e restituire ai tifosi un’esperienza all’altezza dei grandi scenari continentali.

Squadra dell'Ospitaletto, (credit: fb A.C. Ospitaletto) - www.lacasadic.com
Esultanza di squadra dell’Ospitaletto / Credit: Ospitaletto / www.lacasadic.com

Ospitaletto, tutto pronto per il ritorno al “Gino Corioni”

Buone notizie per tutti i tifosi dell’Ospitaletto. Infatti la squadra lombarda si sta preparando per il rientro a casa dopo i lavori di riqualificazione dello stadio “Gino Corioni”.

Il club ha fatto sapere tramite una nota sui propri canali tematici quando è prevista il ritorno all’agibilità per disputare la prima partita dal ritorno tra i professionisti nel proprio stadio. I lavori dovrebbero terminare appena in tempo per far si che l’Ospitaletto possa giocare la partita del 29 settembre in casa contro l’Alcione Milano.