Mondiale, Ancelotti annuncia il ritorno del re brasiliano: non si vede in Nazionale da una vita | Era l’erede di Dinho

Ronaldinho, crediti Imago, www.lacasadic.com
Ancelotti ha annunciato il ritorno del campione brasiliano dopo un lungo periodo di assenza dalla nazionale verdeoro.
Il Brasile si prepara a voltare pagina e a riaccendere l’entusiasmo di un intero Paese che, da troppo tempo, attende il ritorno sul tetto del mondo. Le ultime edizioni della Coppa del Mondo hanno lasciato ferite profonde e interrogativi che la Federazione ha deciso di affrontare puntando su un nome che, nel calcio, rappresenta una garanzia assoluta: Carlo Ancelotti.
L’allenatore italiano è stato accolto come una sorta di vento rigeneratore, capace di unire un ambiente spesso fratturato dalle pressioni e dalle aspettative che circondano ogni ciclo mondiale brasiliano. La sua esperienza internazionale, sommata alla capacità di valorizzare i talenti offensivi, ha generato un clima di rinnovata fiducia, in vista di un appuntamento che per il Brasile ha il sapore di una missione: tornare a vincere la Coppa del Mondo.
In questi mesi, il commissario tecnico ha avviato un lavoro meticoloso sul piano tecnico e mentale, con l’obiettivo di restituire alla squadra quella solidità e quella brillantezza che da sempre contraddistinguono la tradizione calcistica brasiliana. L’approccio è improntato alla meritocrazia più totale: solo chi dimostrerà continuità, forma e affidabilità potrà ritagliarsi un posto nella spedizione mondiale.
Il popolo brasiliano osserva e attende, consapevole che le basi poste dal nuovo ct potrebbero rappresentare la chiave per un percorso finalmente all’altezza della storia verdeoro. E mentre il Mondiale si avvicina, cresce anche la curiosità intorno alle scelte che Ancelotti sarà chiamato a compiere nei prossimi mesi, in un contesto che non concede margini d’errore.
Il percorso del Brasile
Il nuovo ciclo inaugurato da Ancelotti porta con sé un’eredità tecnica e simbolica di altissimo livello. La Seleção è da sempre una nazionale composta da profili offensivi straordinari, spesso presentati come eredi di icone del passato: da Pelé a Zico, da Rivaldo a Ronaldinho. Il compito del ct sarà proprio quello di costruire un’identità collettiva che valorizzi questo patrimonio, superando la dipendenza dal talento individuale e restituendo alla squadra un equilibrio.
A rendere il quadro ancora più interessante è stato il sorteggio dei gironi, avvenuto ieri, che ha inserito il Brasile nel Girone C, proprio come accadde nel 2002, anno dell’ultimo trionfo mondiale e se la vedrà con Marocco, Haiti e Scozia. Un dettaglio che molti tifosi hanno subito letto come un possibile segnale di buon auspicio per la Seleção. Ad Ancelotti ora spetterà gestire la pressione, preparare mentalmente i giocatori e costruire un’identità solida.

Brasile, Ancelotti: “Neymar? Se in forma è migliore di chiunque altro”
La nazionale verdeoro deve rifarsi dopo che le ultime edizioni della Coppa del Mondo non sono andate come si sperava. Le aspettative sulla Seleção sono elevatissime e spetterà a Carlo Ancelotti il compito di riportare alla vittoria i sudamericani dopo 24 anni.
La questione maggiormente evocata è quella riguardante la convocazione al Mondiale di Neymar Jr. A proposito di questo, Ancelotti ha preso parola: “Capisco perfettamente l’interesse suscitato da Neymar, Tengo a precisare che siamo a dicembre, la Coppa del Mondo si giocherà a giugno, e io sceglierò la squadra che vi parteciperà a maggio. Neymar meriterà di esserci se sarà in piena forma perché è migliore di chiunque altro e giocherà la Coppa del Mondo, punto e basta. Non devo nulla a nessuno”.
