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Problemi familiari: devo lasciare Palermo | Era uno degli ultimi leader, tifosi in apprensione

Curva del Palermo - screen

Il giocatore lascia il club rosanero per vestire la maglia granata: per lui un ritorno a casa dove iniziò nel settore giovanile.

Il mestiere del calciatore è considerato da tanti il più bello del mondo. Cosa c’è di meglio che fare della propria passione un lavoro? Probabilmente niente è più gratificante di tutto questo. Il sogno di un bambino che sin da piccolo rincorre un pallone quando si trasforma in realtà è una soddisfazione che non ha eguali.

Giocare negli stadi più prestigiosi, vedere da vicino i grandi campioni, vestire la maglia per cui si tifa. Sono tutti gli obiettivi che un calciatore si prefissa per la propria carriera. Il calcio è un’esperienza di vita, oltre che uno sport, che permette di esplorare nuove realtà avendo a che fare con persone provenienti da tutto il mondo e avendo la possibilità di viaggiare spesso.

Per raggiungere tutto ciò è però necessario fare grandi sacrifici, soprattutto se si vuole arrivare ai massimi livelli. Perché senza i sacrifici è molto difficile che un giocatore si possa esprimere ad alti livelli. Il primo scoglio che spesso un calciatore deve affrontare è la lontananza da casa, che non è un fattore scontato.

La vicinanza alla famiglia è una cosa importante e spesso farla coincidere con il mestiere del calciatore non è affatto semplice. E spesso bisogna prendere delle decisioni per far si che giocare a calcio e stare vicino a casa non siano due cose incompatibili, soprattutto se ritornare a casa è una priorità.

Dalla Serie A con il Sassuolo alla maglia granata della sua città

Il percorso del giocatore è stato lungo e ricco di soddisfazioni, un viaggio che lo ha portato dritto alla Serie A. Ha vestito maglie importanti totalizzando oltre 140 presenze in 7 anni nel massimo campionato italiano con Sassuolo, Brescia, Hellas Verona e Sampdoria. Nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Palermo in Serie B, ma adesso per il difensore è arrivato il momento di una nuova esperienza.

Si avvicina per lui il ritorno a casa, con la maglia della sua città che ha vestito quando ha mosso i primi passi nel settore giovanile. Un lungo viaggio che lo ha portato a togliersi diverse soddisfazioni e adesso il ritorno, come la chiusura di un cerchio. Una scelta necessaria per avvicinarsi alla sua famiglia.

Giangiacomo Magnani, credit Imago
Giangiacomo Magnani, credit Imago

Reggiana, ufficiale l’arrivo di Magnani dal Palermo

Si attendeva ormai solo l’ufficialità del passaggio di Giangiacomo Magnani dal Palermo alla Reggiana ed nella giornata di oggi è arrivata. Il club rosanero infatti ha pubblicato una nota sui propri canali ufficiali per annunciare il trasferimento: “Il Palermo FC comunica di aver ceduto all’AC Reggiana il calciatore Giangiacomo Magnani. Il difensore si trasferisce a titolo temporaneo. A Giangiacomo un “in bocca al lupo” da parte del City Football Group, del presidente Mirri e di tutta la famiglia rosanero”. Il centrale difensivo classe ‘95 torna dunque a casa, è nativo di Correggio, e per la prima volta in carriera – settore giovanile escluso – vestirà la maglia granata. La decisione di lasciare la piazza siciliana, dove era arrivato sei mesi fa e si era subito contraddistinto come leader difensivo, è arrivata a causa di problematiche familiari che lo hanno tenuto lontano da Palermo nel corso dell’estate e spinto ad avvicinarsi a casa.

Questo il comunicato del club emiliano: “AC Reggiana comunica di avere acquisito a titolo temporaneo dal Palermo FC le prestazioni sportive del difensore centrale Giangiacomo Magnani, che vestirà in prestito la maglia granata fino al 30 giugno 2026. Nato a Correggio e cresciuto nel settore giovanile della Reggiana, Magnani ha iniziato nella stagione 2018/19 con il Sassuolo un percorso in Serie A fatto di oltre 140 presenze in 7 campionati, indossando anche i colori di Brescia, Hellas Verona e Sampdoria. Nell’ultimo mercato invernale il trasferimento a Palermo, dove ha disputando 13 partite in Serie B nella seconda metà di stagione. Bentornato a Reggio Emilia, Giangiacomo”.