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Titolare contro la Juventus dopo 2 anni di inattività | Non si vedeva in Serie A dal 2022

Italiani all’estero: quando il talento parla la lingua del mondo

Negli ultimi anni, sempre più calciatori italiani hanno scelto di intraprendere la strada del calcio estero, alla ricerca di nuove sfide, maggior visibilità e opportunità di crescita. Se un tempo l’Italia rappresentava una delle mete più ambite dai giocatori stranieri, oggi non mancano esempi di talenti azzurri che si sono imposti fuori dai confini nazionali, portando con sé stile, tecnica e mentalità tipicamente italiane.

Uno dei casi più emblematici è quello di Graziano Pellè, che dopo aver vestito le maglie di Lecce, Parma e Feyenoord, ha trovato la consacrazione in Premier League con il Southampton. Le sue prestazioni, condite da gol spettacolari e da una forte personalità, gli valsero la convocazione in Nazionale e un posto fisso nell’Italia di Antonio Conte a Euro 2016. Successivamente, l’avventura in Cina lo rese uno dei calciatori italiani più pagati al mondo, ma segnò difatti l’inizio della sua parabola discendente.

Altro nome simbolo del successo italiano all’estero è Marco Verratti. Arrivato giovanissimo al Paris Saint-Germain nel 2012, l’ex Pescara è diventato un punto di riferimento nel centrocampo francese, contribuendo ai trionfi nazionali del club e guadagnandosi un posto stabile nella storia del PSG. La sua visione di gioco, unita a una tecnica sopraffina, lo ha reso uno dei centrocampisti più apprezzati d’Europa. Dopo undici stagioni in Francia, ha scelto di proseguire la carriera in Qatar, ritirandosi contestualmente dal calcio di livello.

Tra gli italiani che hanno deciso di varcare i confini della Serie A figura anche Gianluigi Donnarumma, protagonista tra i pali del Manchester City dopo l’addio al PSG. Campione d’Europa con l’Italia nel 2021, il portiere campano ha trovato in Francia una nuova dimensione, fatta di pressione e grandi palcoscenici. Nonostante le difficoltà iniziali, Donnarumma è riuscito a imporsi anche a Parigi, confermandosi uno dei migliori portieri della sua generazione e portando il PSG alla conquista del Triplete nella scorsa stagione. Dopo un’estate turbolenta e in cui è finito fuori rosa, ha scelto Manchester sponda City per proseguire la sua già incredibile carriera.

Un’Italia che esporta talento

Se una volta il calcio italiano era considerato lo step più importante nella carriera di un calciatore, adesso è totalmente diverso. I giovani calciatori scelgono campionati come la Premier League e La Liga per poter consacrarsi definitamente, e dall’Italia soprattutto negli ultimi anni si sta assistendo ad una vera e propria “fuga di cervelli”.

Calafiori, Chiesa, Tonali e Leoni hanno scelto l’Inghilterra come step successivo della loro carriera, alcuni imponendosi fin da subito e altri riscontrando più difficoltà. Il trasferimento all’esterno è orami la soluzione preferita dai talenti nostrani, che scelgono di confrontarsi in campionai in crescita piuttosto che rimanere nel belpaese,

Stefano Okaka in maglia Istanbul Basaksehir / Credit: IMAGO / www.lacasadic.com
Stefano Okaka in maglia Istanbul Basaksehir / Credit: IMAGO / www.lacasadic.com

Okaka, dall’assist contro Ronaldo alla sfida alla Next Gen

Il ritorno nel calcio professionistico ha permesso al Ravenna di costruire un mercato ambizioso, soprattutto in termini di esperienza. Sono arrivati infatti Giulio Donati (124 presenze in Bundesliga tra Bayer Leverkusen e Mainz) e Stefano Okaka. Proprio Okaka, con la maglia dell’Udinese, ha firmato il suo ultimo contributo a un gol in Serie A: nella 1ª giornata della stagione 2021/2022, contro la Juventus, dopo aver recuperato palla in contrasto con Szczęsny, servì a Deulofeu l’assist del definitivo 2-2, nell’ultima gara di Cristiano Ronaldo in bianconero.

L’Udinese è stata l’ultima squadra italiana dell’attaccante umbro prima dell’arrivo al Ravenna. Nel settembre 2021, l’ex Roma ha iniziato la sua quarta esperienza all’estero, dopo Fulham, Anderlecht e Watford, accasandosi all’Istanbul Basaksehir. In Turchia ha realizzato 19 gol in 69 presenze prima di risolvere il contratto. Dopo due anni da svincolato e lontano dai riflettori, è arrivata la chiamata del Ravenna. Ritrovare il ritmo partita non sarà semplice dopo un lungo stop, ma il suo curriculum gli permette di entrare di diritto nella lista dei grandi attaccanti che hanno indossato la maglia giallorossa: tra i più illustri, Bobo Vieri e Stefan Schwoch, protagonisti al “Benelli” a cavallo degli anni Novanta.