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Titolare nell’Inter? Sei ancora troppo giovane | Il “baby fenomeno” finisce in serie C

Pallone Serie C 2025-2026 / Credit: Serie C / www.lacasadic.com

Pallone Serie C 2025-2026 / Credit: Serie C / www.lacasadic.com

Non è ancora giunto il grande momento per il giovane talento: l’Inter decide di spedirlo in Serie C a farsi le ossa.

Come spesso accade, molti giovani finiscono in un vortice di prestiti o trasferimenti dai grandi club a quelli minori, con l’obiettivo di fare esperienza, mettere minuti nelle gambe e presentarsi più pronti al ritorno. Un percorso comune, ma non sempre lineare.

Tra i settori giovanili italiani, queste storie sono all’ordine del giorno. Solo chi cresce nei vivai più solidi e organizzati riesce, col tempo e la determinazione, a trasformare in realtà i sogni coltivati da bambino.

In Italia, realtà come Atalanta, Roma, Juventus e Inter hanno vivai riconosciuti per qualità e continuità. Hanno formato molti talenti, ma non tutti sono riusciti a emergere: in tanti si sono persi lungo la strada, dimostrando quanto il salto tra giovanili e prima squadra resti ancora oggi complesso.

Nel caso dell’Inter, basti pensare ai fratelli Esposito, tutti e tre cresciuti nel vivaio nerazzurro. Salvatore, classe 2000, il maggiore, è oggi il cuore del centrocampo dello Spezia, terzo in classifica in Serie B. L’Inter lo ha ceduto definitivamente al termine della sua esperienza in Primavera. Sebastiano, classe 2002, è un talento offensivo reduce da una buona stagione all’Empoli, che però ha deciso di non riscattarlo: è quindi rientrato a Milano. Infine Francesco Pio, classe 2005, il più giovane, è stato titolare in Serie B sempre con lo Spezia e, tornato all’Inter, ha già segnato nel Mondiale per club.

La difficile scalata per eccellere

Essere bravi e distinguersi nelle giovanili spesso non basta. Molti giocatori, pur partendo dalla Serie C o B, sono riusciti a emergere in Serie A o addirittura in Europa, mentre altri hanno vissuto il percorso inverso: travolti da aspettative e pressioni, sono passati dall’essere promesse destinate a esplodere a talenti che, quell’esplosione, non l’hanno mai raggiunta.

Nonostante qualità evidenti e grandi prospettive, il salto non è mai semplice. Simone Pafundi ne è un esempio emblematico: convocato in Nazionale maggiore ancora minorenne, da Mancini per lanciare un segnale e dare una scossa al movimento, è diventato presto un caso mediatico. Anche l’Udinese, club che ne deteneva il cartellino, ha finito per cederlo in prestito in Svizzera, dove però ha faticato a trovare continuità. Gli esempi simili sono tanti: la strada per arrivare al vertice è spesso più ripida di quanto si possa immaginare.

Luca Di Maggio in azione con la maglia dell'Inter - credit: Martina Cutrona
Luca Di Maggio in azione con la maglia dell’Inter – credit: Martina Cutrona

Padova, forte interesse per Di Maggio

Novità in casa Padova: il club veneto ha messo gli occhi su Luca Di Maggio, centrocampista classe 2005 di proprietà dell’Inter. Dopo aver completato tutta la trafila nel settore giovanile nerazzurro, il giovane talento ha scelto il Perugia come prima esperienza tra i professionisti nella scorsa stagione, in Serie C.

Con la maglia degli umbri ha totalizzato 21 presenze, mettendo a segno 3 gol e servendo 2 assist, confermando le sue qualità anche in un campionato competitivo. Di Maggio, inoltre, vanta diverse presenze con le selezioni giovanili della Nazionale italiana e rappresenta un profilo interessante per il Padova in ottica presente e futura.