Ufficiale, il club cambia proprietà | Arriva LA NUOVA PRESIDENTE, è la prima volta nella storia

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Il club ha annunciato il cambio di proprietà. Il nuovo posto è stato preso da una donna. Il comunicato ufficiale
Nel mondo del calcio, le società giocano un ruolo fondamentale. Non si tratta solo di costruire squadre competitive o gestire bilanci: è soprattutto all’interno delle mura societarie che si costruiscono le basi per un progetto solido. L’equilibrio interno, la compattezza tra dirigenza, area tecnica e staff, rappresenta un elemento chiave per affrontare le inevitabili sfide che ogni stagione porta con sé.
La storia del calcio, in Italia e non solo, ci ha mostrato numerosi esempi in cui una mancanza di coesione all’interno della società ha portato a crisi, crolli improvvisi o a un progressivo allontanamento tra squadra e tifoseria. Cambi dirigenziali improvvisi, divergenze tra proprietà e allenatori, assenza di una visione condivisa: tutti fattori che, a lungo andare, compromettono i risultati in campo e la credibilità del club.
Al contrario, quando una società è compatta, comunica in modo chiaro, ha obiettivi comuni e sa proteggere il proprio ambiente, anche i momenti difficili diventano gestibili. Non è un caso se le realtà più longeve e vincenti sono spesso quelle in cui i ruoli sono ben definiti e le scelte vengono condivise.
La compattezza non significa pensiero unico, ma capacità di confrontarsi per costruire. Per questo, più che mai, oggi le società devono saper essere solide non solo economicamente, ma anche umanamente. Perché il calcio, prima di tutto, è fatto di persone. E quando le persone remano tutte nella stessa direzione, anche i risultati arrivano.
Esempi di cambi di proprietà
Nel mondo del calcio, la solidità e la compattezza di una società rappresentano elementi fondamentali per costruire un progetto vincente e duraturo. Tuttavia, la storia recente ci mostra come molte realtà calcistiche, anche di primo piano, siano state attraversate da profondi cambiamenti dirigenziali e societari. L’Inter, a esempio, è passata dalla gestione della famiglia Zhang al fondo Oaktree, che ha rilevato la società dopo il mancato rientro del finanziamento da parte del gruppo Suning. Anche il Milan ha vissuto un cambio significativo: dal fondo Elliott a RedBird Capital, mantenendo però una certa continuità operativa, elemento che ha permesso alla società di restare competitiva in Italia e in Europa.
Scendendo di categoria, esempi simili non mancano. Il Rimini, club con una storia importante nelle serie minori, è recentemente passato sotto la guida del gruppo Building, aprendo un nuovo capitolo con ambizioni di rilancio. Questi cambi di proprietà, se ben gestiti, possono rappresentare un’opportunità. Tuttavia, senza una visione chiara e una struttura interna compatta, anche gli investimenti più ingenti rischiano di disperdersi. Per questo motivo, oggi più che mai, è fondamentale che una società non si limiti a cambiare volti, ma costruisca una vera identità condivisa tra campo e dirigenza.

La nuova presidente
Inizia una nuova era in casa Ternana. Come ampiamente noto, il club rossoverde è passato sotto l’egida della famiglia Rizzo, affidando la carica di presidente alla figlia dell’imprenditore Gianluigi, Claudia. Che, dopo aver dedicato una lettera ai tifosi, è stata quest’oggi presentata alla stampa, al fianco di un estroso Massimo Ferrero (la cui presenza è stata fondamentale per la buona riuscita dell’affare). In primis, Rizzo ha parlato del suo insediamento, così vissuto e commentato: “Sono sempre stata una grande tifosa. Durante questa trattativa si è proposta questa cosa di diventare presidente. E’ un impegno grosso, ma mi è sembrata una grande opportunità. Affiancata da persone che hanno già vissuto questo mondo, sono molto più tranquilla. Significa che anche quando non ci sarò, potrò contare su collaboratori esperti e attaccati alla causa”.
Passo dopo passo si delinea un quadro completo, tra interessi, riserva sugli obiettivi e sensazioni: ”Il mio primo anno da presidente coincide con il centenario del club, è un buono spunto ma ragioniamo con calma. Il primo step è instaurare un rapporto profondo con squadra e città. Riguardo la campagna abbonamenti, posso dire che la riapriremo. Intanto domani seguirò la squadra a Sassari: ho mille emozioni, ma per me la Ternana è soprattutto onore e responsabilità”. Incalzata sul personale, Rizzo confessa passioni e speranze: “Ero un ex atleta, facevo pentathlon. Sportiva lo sono al 100%, ho suonato il pianoforte e scrivo. Voglio dunque essere ricordata come donna del fare, non del dire. E vorrei essere un esempio per tutte”. Mossa numero uno da presidente? Il rinnovo di Mammarella, definito ”cuore della Ternana” da Ferrero. Che, a fine conferenza, consegna una maglietta delle Fere nelle mani della neo-presidente. Dando ufficialmente inizio alle danze.