Alla scoperta di un nuovo “derby”: Alcione Milano-Inter U23, filosofie a confronto

Alcione Copertina / Credit: Alcione Milano - www.lacasadic.com
Scontro storico tra le due squadre milanesi
Da 116 anni la città di Milano vive una delle rivalità calcistiche più accese e affascinanti del mondo: quella del Derby della Madonnina. La sfida tra Inter e Milan, due club che hanno scritto pagine indelebili nella storia del calcio mondiale.
Dopo 244 edizioni di questa classica senza tempo, è però tempo di rinnovarsi scendendo di categoria e con dei protagonisti inediti. In Serie C infatti si sfideranno per la prima volta l’Alcione Milano e l’Inter U23, pronte a scrivere un nuovo capitolo della rivalità sportiva meneghina.
Un incrocio che si sarebbe potuto concretizzare già un anno fa, con il neonato Milan Futuro che però venne inserito del Girone B. Il destino ha voluto che la prima stracittadina dell’Alcione dell’ambizioso presidente Gallazzi fosse proprio contro la seconda squadra nerazzurra.
A sfidarsi non sono soltanto due club separati da una manciata di chilometri, ma anche due filosofie e due modi di vedere il calcio. Gli arancioblù con l’obiettivo di imporsi concretamente come terza realtà milanese, all’ombra delle due giganti rossonere e nerazzurre. L’Inter U23, invece, per portare anche in Serie C la freschezza giovanile e l’esperienza di un vivaio che ha già sfornato alcune importanti gemme del calcio italiano e non solo.
Il modello Alcione e la ricetta per il successo
Fondata nel 1952 da Ennio Di Ponzio, è storicamente conosciuta come una squadra capace di lanciare molti giovani talenti nel calcio professionistico. Tra questi Giuseppe Dossena, Campione del Mondo con l’Italia nel 1982 e Nicolò Rovella, centrocampista classe 2001 in forza alla Lazio e nel giro della Nazionale. Negli ultimi anni è passata dalla Promozione alla Serie C in pochi anni, dimostrando come idee e programmazione possano trasformarsi concretamente in risultati. Un progetto, quello dell’Alcione Milano, che nonostante i grandi risultati ottenuti finora non smette di porsi limiti per il futuro.
“Non si può fare sport agonistico senza essere ambiziosi”, spiega in un’intervista rilasciata a lacasadic Giulio Gallazzi: “Entro tre anni pianifichiamo di conquistare la Serie B. Stiamo costruendo un nuovo stadio e un nuovo centro sportivo. Vogliamo continuare a crescere e consolidare sempre di più la nostra realtà nel professionismo italiano”. E per ora a parlare è il campo. La squadra, guidata da Giovanni Cusatis, ha iniziato il campionato in modo significativo, ottenendo 17 punti dopo 9 giornate e stabilizzandosi nella zona alta della classifica, due punti sopra i “cugini” nerazzurri.

L’Inter U23 di Vecchi, tra talento e risultati
La nascita in estate dell’Inter U23 ha portato a quattro il numero di club che hanno deciso di lanciare una seconda squadra, con l’obiettivo di far crescere i giovani senza le pressioni legate alla Serie A. Nonostante molti ragazzi siano alla prima esperienza nel calcio professionistico, la squadra guidata da Stefano Vecchi sta dimostrando di essere pronta per la categoria, mostrando compattezza, entusiasmo e un approccio aggressivo in campo. Il profilo stesso di Vecchi è sinonimo di sicurezza sia per la categoria che per i nerazzurri, avendo vinto con le giovanili dell’Inter svariati titoli come Campionati Primavera e Viareggio. Oltre che debuttare nella massima serie da allenatore proprio sulla panchina dei nerazzurri dopo gli esoneri di De Boer e Pioli.
Dopo un avvio incerto, con soli 2 punti raccolti nelle prime tre giornate, i nerazzurri hanno cambiato marcia. Nelle successive cinque partite hanno conquistato quattro vittorie e un pareggio, scalando la classifica fino al 5° posto, a soli due punti di distanza dall’Alcione Milano ma con una gara in meno. Meglio di Juve, Atalanta e Milan, che nella stagione d’esordio in Serie C a questo punto non avevano totalizzato gli stessi punti dei nerazzurri. Una squadra giovane ma competitiva, con giocatori come Cocchi, Berenbruch, Calligaris e Topalovic che hanno già respirato l’aria della prima squadra e si stanno confermando tra i più determinanti in questo grande inizio di stagione.