L’Alcione vola alto, Gallazzi: “Vogliamo la B entro tre anni. Ora costruiamo stadio e centro sportivo”

Il presidente dell'Alcione Milano, Giulio Gallazzi, con Gianluca Di Marzio (Credit: Alcione Milano)
Il nuovo stadio, l’obiettivo Serie B, la storia e un modello per il settore giovanile da esportare in tutta Europa: il presidente Giulio Gallazzi apre le porte dell’Alcione Milano a LaCasaDiC e racconta le rinnovate ambizioni del club orange in una lunga intervista. Di seguito la prima parte
A Milano si può fare calcio anche senza essere Inter o Milan. La dimostrazione veste orange e si chiama Alcione Milano. Un club storico, nato nel 1952, che oggi vive la sua seconda stagione tra i professionisti. E punta in alto: “Non si può fare sport agonistico senza essere ambiziosi”, spiega a LaCasaDiC il presidente Giulio Gallazzi: “Entro tre anni pianifichiamo di conquistare la Serie B”. Con investimenti mirati e fiducia nella propria visione: “Stiamo costruendo uno stadio e un nuovo centro sportivo. Vogliamo continuare a crescere e consolidare sempre di più la nostra realtà nel professionismo italiano”.
Il progetto è ambizioso e va spiegato passo dopo passo. “Il miglioramento è il sale della vita, nello sport a maggior ragione: se mi iscrivo a un campionato non lo faccio né per perdere, né per provare. Voglio vincere. E infatti entro tre anni puntiamo a conquistare la promozione in B. Anche se in C mi trovo benissimo: il Presidente Matteo Marani, il segretario generale Paolucci e tutta la struttura stanno facendo un lavoro straordinario per migliorare il prodotto su ogni livello per tutti e sessanta i club. Ma lo sport è fatto di conquiste e credo che, dal punto di vista del merito sportivo, un progetto come il nostro, in una città come Milano, ci debba consentire di puntare in alto”.
“La fiducia è preziosa: qui non cambiamo le persone, ma sorti e risultati”
Milano è dove questo sogno nasce e si sviluppa. Al centro sportivo Kennedy, zona Sud-Ovest, poco distante da San Siro. Gallazzi ci apre le porte del regno orange mentre la squadra si allena sul campo tra le indicazioni di Giovanni Cusatis, alla sua quinta stagione da allenatore dell’Alcione: “Abbiamo grande fiducia in lui e in tutta la dirigenza”, ci racconta Gallazzi. “Dalla mia esperienza aziendale ho imparato che il rapporto di fiducia è l’asset più importante fra chi investe e chi gestisce, è un patrimonio vero e insostituibile. Noi abbiamo grande pazienza: tre sconfitte di seguito non ci fanno preoccupare e tre vittorie di seguito non ci fanno saltare sui tetti. Rimaniamo saldi nel nostro progetto: Cusatis, il ds Mavilla e tutta la dirigenza sono qui da anni e mi auguro che restino con noi per tanti anni. A me non piace cambiare persone, ma cambiare sorti e risultati”.
Rispetto all’inizio del viaggio, le sorti sono già cambiate. Cusatis aveva cominciato il suo cammino nel 2021, in Serie D, con un obiettivo dichiarato: “Entro tre anni giocheremo in C”. Detto, fatto: l’Alcione ha sfiorato la promozione nel 2023 – la domanda di ripescaggio non è stata accettata nonostante la vittoria dei play-off – e ce l’ha fatta l’anno dopo. Ora c’è un nuovo obiettivo da raggiungere.

Alcione, Gallazzi: “Costruiamo stadio e centro sportivo”
Intanto, il percorso di crescita del club passa anche dalla costruzione di nuove infrastrutture: “Qui al Kennedy si respira tutta la storia dell’Alcione, è un luogo per noi sacro, che proteggiamo e manteniamo come merita, ma nel frattempo stiamo costruendo un nuovo centro sportivo a pochi chilometri da qui, a Settimo Milanese. Ci giocheranno la prima squadra e la Primavera. Lì accanto sorgerà anche il nostro nuovo stadio, mentre al Kennedy rimarranno le giovanili fino all’Under 17 e lavoreremo per rinnovarne alcune parti”.
Di Gallazzi colpisce l’attenzione al dettaglio: nulla è lasciato al caso. E se da un lato l’Alcione viaggia per innovare, dall’altro vuole “conservare la propria storia. Per questo sogno di recuperare tutti i trofei, che ora sono ammassati in magazzino, pulirli ed esporli costruendo una sala ad hoc: renderebbe onore a quei piccoli momenti di gioia che uno dopo l’altro hanno costituito la storia di questo club”.
Tra Inter e Milan cresce la ‘cucciola’ Alcione
A Milano l’Alcione convive con due big. “E sì, si può tifare Alcione anche tifando Inter o Milan. Anzi, credo che alcuni già lo facciano. Siamo una delle squadre più viste negli highlights, secondo dati Sky, e questo perché – essendo il bacino di Milano molto ampio – chi tifa Inter e Milan magari va su Youtube e pensa: “Chissà cosa avrà fatto la cucciola”. Noi non nasciamo con un tifo organizzato: i nostri più assidui frequentatori sono i ragazzi delle giovanili che vengono a vederci con i familiari. Per ora è family football, ma stiamo creando la nostra fanbase”.
Pazienza e fiducia: così la ‘cucciola’ prova a farsi strada tra i giganti. Costruisce, valorizza la propria storia e punta ad arrivare presto in Serie B: l’Alcione ora vuole volare in alto.