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L’eroe di Pescara ha un nome e un cognome: le mani di Alessandro Plizzari sulla B

Plizzari con la maglia del Pescara, credit: Pescara Calcio 1936 _ Mucciante / www.lacasadic.com

Plizzari con la maglia del Pescara, credit: Pescara Calcio 1936 _ Mucciante / www.lacasadic.com

Ha parato i rigori con una gamba sola, ha lottato e ha trascinato i suoi verso la promozione.

Ci tremano quasi le mani a scrivere di Alessandro Plizzari. Perché il calcio, a volte, sa regalare delle storie che vanno oltre un semplice giochi. E quella del portiere classe 2000 merita di essere raccontata.

È lui l’eroe che con le sue parate ha portato in B il Pescara di Baldini. Ha lottato, ha stretto i denti anche dopo l’infortunio sul miracolo allo scadere dei tempi supplementari.

Ha scelto di rimanere nonostante il Venezia lo volesse come secondo in Serie A. Ha scelto di lottare ancora con i suoi per la terza stagione di fila, ha vinto i playoff da protagonista.

Le lacrime a fine partita racchiudono ciò che per lui vuol dire questo successo. Una rivincita personale, di gruppo, la storia di una squadra che contro tutti e tutti, in mezzo a mille difficoltà ha raggiunto la B davanti a 20.000 persone. Tre rigori parati con una sola gamba, con la fascia da capitano al braccio. Qualsiasi altra parola, sembra quasi superflua per descrivere ciò che ha fatto l’ex Milan.

La rivincita personale

È cresciuto al fianco di Donnarumma, che sicuramente starà festeggiando per lui. Un professionista esemplare e mai una parola fuori posto.

L’uomo oltre il calciatore, le mani e la testa prima di tutto. Alessandro Plizzari entra ufficialmente nella storia del Pescara Calcio. E difficilmente verrà dimenticato.