Prima di riempire la sua bacheca con tredici trofei fra scudetti, Coppe Italia e Supercoppe Nazionali, Massimiliano Allegri ha cominciato dal basso. Dalla Serie C, quattordici anni fa. La stagione 2007/2008 è quella dei primi trionfi, con la vittoria del campionato di C1 e della Supercoppa di categoria alla guida del Sassuolo. L’unico reduce di quella squadra è lo storico capitano Francesco Magnanelli, che a La Gazzetta dello Sport ha raccontato qualche aneddoto sul suo ex allenatore: “Lasciava grande libertà ai suoi giocatori, gli dava fiducia. Gli piaceva giocare bene, ma ha sempre badato soprattutto al pratico”, le sue parole.
Prosegue fra aneddoti e battute il racconto di Magnanelli, che torna indietro a quei giorni: “Non gli piaceva seguirci durante gli allenamenti atletici, così a volte ci lasciava con il preparatore e andava a nuotare nella piscina accanto al campo – ricorda il centrocampista – quando facevamo la doppia sessione, invece, era solito organizzare una lotteria con premi scelti da lui. Era l’allenatore perfetto con noi“.
La stagione 2007/2008 fu un vero trionfo per Allegri, reduce da esperienze complicate con Grosseto, Udinese (da vice del suo mentore Galeone) e Lecco. 19 vittorie e sei pareggi in 34 partite di campionato, culminato con la prima storica promozione del Sassuolo in Serie B (che il livornese ha definito il successo più bello della sua carriera). Poi la vittoria in Supercoppa ai rigori contro la Salernitana e a novembre il riconoscimento della panchina d’oro di Prima Divisione in quanto miglior allenatore dell’anno in Lega Pro. Da lì la sua carriera prenderà il volo, con la chiamata del Cagliari. Infine lo scudetto con il Milan e i trionfi con la Juventus.
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