Andrea Cocco, dalla Serie A con il Cagliari alla 10 del Seregno

Contro la Pro Sesto il suo Seregno si gioca la salvezza

Seregno Cocco Serie C
14 Maggio 2022

Redazione - Autore

Un anno speciale il 2006. L’Italia vince il suo quarto campionato del mondo con Marcello Lippi alla guida della squadra, i Miami Heat vincono il loro primo titolo in Nba, il Barcellona vince la Champions League e Schumacher si ritira dalla Formula 1. Ecco, nello stesso anno, precisamente il 17 dicembre 2006, Andrea Cocco segna il primo gol in Serie A. La partita è Udinese-Cagliari e Cocco, nato nella città sarda, esaudisce il suo sogno: segnare per la squadra della propria città. Oggi quel ragazzo gioca nel Seregno. Davanti una partita che vale l’intera stagione: il ritorno dei playout contro la Pro Sesto.

Andrea Cocco e la maglia del Cagliari

Sin dai primi calci, è facile capire che strada prenderà il ragazzo. Non a caso sarà il Cagliari a prendere Andrea Cocco per farlo crescere nel vivaio della squadra. Un amore che vedrà crescere il giocatore dentro e fuori dal campo, ma soprattutto che porterà Cocco a vestire la maglia della sua città nella massima serie del campionato italiano. Marco Giampaolo l’allenatore che lo lancia nel secondo tempo di un Udinese-Cagliari. Di Natale, Iaquinta e Muntari gli avversari. Cocco lascia subito il segno, realizzando il suo primo gol in Serie A. Il Cagliari di Suazo e Conti perderà il match, ma per Cocco quel 17 dicembre del 2006 il ricordo rimarrà indelebile. Dopo il Cagliari, il Venezia in prestito. Poi giocherà con il Rovigo e l’Alghero in Lega Pro. Sarà l’Albinoleffe a chiamare il ragazzo per farlo giocare in Serie B.

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Il Portogallo ed il titolo di capocannoniere

Da quel momento l’esperienza di Andrea Cocco cresce sempre di più. Due stagioni positive con la maglia dell’Albinoleffe, dove segna in totale 17 reti. Nel 2012 si trasferisce a Verona, sponda Hellas. Sotto la guida di Andrea Mandorlini la squadra si guadagnerà promozione in Serie A dopo un campionato combattuto fino alle ultime giornate insieme a Sassuolo e Livorno. A Verona Cocco segnerà solamente una rete al fianco di un giovane Jorginho e di Daniele Cacia. Il matrimonio nella città di Romeo e Giulietta tuttavia finisce ed Andrea Cocco decide di volare all’estero. Direzione Portogallo. Un’esperienza che vedrà il giocatore vestire la maglia del Beira Mar, con la quale segnerà quattro reti in dodici presenze nella seconda divisione portoghese.

Il ritorno in Italia

Il richiamo dell’Italia però si fa sentire e Cocco atterra dal Portogallo a Vicenza. I mesi sui campi portoghesi sembrano aver rigenerato il ragazzo. A Vicenza Cocco vive una delle migliori stagioni della propria carriera. Con 19 reti ed il titolo di capocannoniere del campionato della Serie B, l’attaccante si prende il Vicenza sulle spalle trascinandolo vicino alla Serie A. La squadre tuttavia perderà nella semifinale playoff contro il Perugia.

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Credit: Alessio Morgese-Luca Rossini

Poi l’anno a Pescara in cui la squadra di Oddo conquista la promozione. I prestiti a Cesena e Frosinone, la risoluzione del contratto e i mesi a Padova. Nel 2019 il ritorno in Sardegna per ripartire. Questa volta la maglia è quella dell’Olbia. L’estate scorsa l’arrivo a Seregno.

Il Seregno e la sfida dei playout

Dopo l’esperienza con l’Olbia, ecco che si presenta il Seregno. Maglia numero dieci e, nella seconda parte di stagione, la fascia di capitano. Una stagione non semplice quella in terra brianzola. Le vicende che hanno riguardato l’ambito societario, il cambio di proprietà, le difficoltà a trovare la continuità in termini di prestazioni e risultati. Cocco con i suoi 10 gol e la sua esperienza è stato uno dei trascinatori in questa annata. Riferimento in campo e negli spogliatoi per i compagni. La regular season è terminata con la mancata conquista della salvezza diretta. Ora ci sono i playout. L’andata, non giocata dall’attaccante in quanto squalificato, è terminata 1-1. Al “Breda” contro la Pro Sesto sarà necessaria una vittoria. Una nuova importante sfida per Andrea Cocco. Il Seregno si affida, anche, a lui. Al suo numero 10. Al suo capitano.

A cura di Jacopo Morelli