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Foggia ancora senza allenatore, ecco chi sarà in panchina nel derby

Cosa significa allenare la squadra della propria città? Questa domanda ogni giorno compone i sogni di qualsiasi bambino. Antonio Gentile è nato a Foggia ed ha avuto la possibilità di rendere quel punto interrogativo nato in un cortile in realtà, indossando la maglia rossonera sul campo del Pino Zaccheria. Allora le cose erano diverse e la squadra era in Serie D. Nove anni dopo però, le contestazioni fuori dallo Zaccheria hanno fatto rumore e con una sola vittoria in cinque partite i tifosi vogliono un cambiamento. La squadra è senza allenatore ed il derby contro il Taranto si avvicina. Il telefono di Antonio squilla. A chiamare è proprio la panchina del Foggia, bollente e senza un proprietario. Una sfida difficile, un popolo che vuole risollevarsi. La sua città chiama, Gentile risponde. Di nuovo.

Dal Torino al Sassuolo, destinazione: Foggia

35 minuti, 41 chilometri. Se dovessimo inserire questi dati in un grafico, darebbero le coordinate della strada che porta da Foggia a Manfredonia. Dall’entroterra pugliese fino all’azzurro del mare. Nelle giovanili del Manfredonia Antonio Gentile cresce e riesce a farsi vedere. La distanza da casa non era molta ed ogni volta che il suo sguardo incrociava le tribune dello Zaccheria dal vetri della macchina, la sua mente cominciava a correre. Ogni volta sempre più lontano. Il gol nel cortile si trasformava nel boato della curva rossonera. A portarlo ancora più lontano però, furono le sue prestazioni sul campo. Arrivò infatti la chiamata del Torino, dove Antonio giocò nel settore giovanile, poi quella del Sassuolo. Anni nei migliori settori giovanili d’Italia che disegnarono una nuova strada. Questa volta era diretta nell’entroterra. Quelle strade le conosceva a memoria. Quello stadio lo aveva visto svariate volte. Nel 2013 Antonio era pronto ad entrarci. Un foggiano allo Zaccheria. La corsa della mente era finalmente arrivata a destinazione.

Credit: Calcio Foggia 1920

Foggia chiama, Gentile risponde

Dopo quel capitolo sul campo di casa, Antonio Gentile giocherà nel Lumezzane, poi nuovamente nel Manfredonia finendo la carriera nel Crema dopo la fermata a San Severo. La chiamata del Foggia arriva in un momento delicato della stagione. Il campionato è iniziato da poco ma i rossoneri si trovano lontani da quelli che erano gli orizzonti stabiliti prima della partenza. Quella panchina Antonio la conosce bene, visto che è stato un collaboratore di Roberto Boscaglia. Adesso, le chiavi passano a lui per affrontare una partita già decisiva per il continuo della stagione. Un derby è sempre un derby e Antonio avrà l’occasione di guidare la sua città verso il rilancio. Il Taranto di Ezio Capuano arriva dalla sconfitta contro la Gelbison e cerca il riscatto contro il Foggia. Due squadre che vogliono ripartire. Gentile non si scorderà questo derby tanto facilmente. E come dieci anni fa quando era in Serie D con la maglia rossonera, l’obiettivo sarà solo uno: vincere, per la sua gente. Cosa significa allenare la squadra della propria città? Basterà guardare gli occhi di Antonio per capirlo.

A cura di Jacopo Morelli

Redazione

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