Lorenzo Ariaudo il Novara lo ha già convinto. Il club piemontese ha messo sul piatto la sua offerta per il difensore classe 1989 dopo avergli permesso di allenarsi con la squadra. Non che Ariaudo avesse bisogno di dimostrare chi fosse, sia chiaro, ma superato il periodo di conoscenza la società azzurra ha tesserato il difensore. Un centrale così, svincolato dopo l’esperienza ad Alessandria, d’altronde farebbe comodo a tante squadre in Lega Pro. Dopo l’esordio, ecco la presentazione: “Sono pronto per questa nuova avventura, voglio confermare quanto fatto fin qui in carriera“.
Una sola presenza in Serie B con l’Alessandria, una retrocessione sul groppone, ma tanta voglia di mettersi ancora in gioco. Un abboccamento col Taranto, rimasto tale e ora una nuova chance. All’orrizonte la nuova tappa di un percorso iniziato nel vivaio Juventus, nel periodo successivo a calciopoli. Nel corso di un’intervista Ariaudo parlò di quella parentesi: “I miei esempi erano Del Piero, Nedved e Tiago, il mio vicino di spogliatoio. A Roma, prima del debutto in A contro la Lazio, mi tranquillizzò dicendo: ‘Gioca tranquillo, come se fossi nella Primavera. Mi ispiro a Chiellini e Legrottaglie, più simile a me a livello fisico. Nella Juve potevi cadere nella tentazione di pensare ‘posso sbagliare, tanto dietro c’è Buffon‘”.
Ma è a Frosinone che Ariaudo si è affermato ad alti livelli. Dal 2016 l’inizio della sua parabola discendente dopo essere girato in prestito a più di un club dal Sassuolo. Pasquale Marino lo ha valorizzato come pochi altri allenatori in carriera: “Marino mi ha impiegato per primo come centrale difensivo. Un ruolo che non avevo mai ricoperto fino ad allora. avevo giocato soltanto sul centrosinistra a Cagliari, ma lui mi ha insegnato qualcosa, vedendomi in un ruolo inedito per me. Quello di centrale”.
Dal Frosinone al Cagliari. Ariaudo inizia il suo percorso da seconda scelta, ma diventa titolare con il suo fedele compagno di squadra Tiago a sostenerlo a distanza: “Quando andai al Cagliari mi regalò un Ariaudo Laureache adoravo, lui aveva una scorta chilometrica“.
Ariaudo ha dimostrato la sua maturità anche fuori dal rettangolo di gioco laureandosi in Scienze delle Attività Motorie e Sportive.
A cura di Marco Festa
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