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Arzignano, Bentivoglio: “Ho dato tutto, provo rammarico per la mancata riconferma”

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Credit: Arzignano

L’Arzignano al suo secondo anno tra i professionisti ha ottenuto la salvezza nel girone A di Serie C. La formazione veneta ha chiuso in sedicesima posizione con 44 punti e nell’ultimo turno di campionato ha fermato sull’1-1 l’Atalanta U23. In casa giallazzurra però, nonostante l’obiettivo raggiunto, non è arrivata la riconferma per l’allenatore Simone Bentivoglio. L’ex calciatore del Chievo Verona, sui propri canali social, ci ha tenuto quindi a ringraziare tutti coloro che hanno creduto in lui. Sottolineando però al contempo il rammarico per la mancata riconferma in vista della prossima stagione. Di seguito, il post pubblicato.

Arzignano, Bentivoglio: “Pensavo si potesse costruire qualcosa di bello”

Questo quanto riportato da parte dell’ormai ex allenatore dell’Arzignano Simone Bentivoglio: “Credo sia doveroso partire dai ringraziamenti. Ringrazio chi ha creduto in me, e ha visto un’opportunità. Ringrazio i ragazzi, che sono stati eccezionali. Con loro si è creato un gruppo forte che ha viaggiato in un’unica direzione. Ringrazio staff e ogni componente dell’Arzignano. La salvezza ottenuta sul campo è espressione di un eccellente lavoro di condivisione che ha fatto emergere i valori più importanti di questo gruppo allargato. Arzignano mi ha regalato una grande emozione. Ho visto persone piangere per il risultato ottenuto, ho scambiato abbracci sinceri. Mi sono sentito completamente soddisfatto e appagato. Non come allenatore ma come uomo. Per questo, adesso, dopo avere ricevuto la notizia che non sarò riconfermato per la prossima stagione, vivo un momento di disagio“.

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Credit: Arzignano

E non parlo di riconoscenza o senso di fiducia. Vado oltre. Sono rammaricato proprio perché pensavo che si fosse creata la condizione ideale per costruire insieme qualcosa di nuovo, qualcosa di bello. Pensavo, con grande entusiasmo, alla possibilità di condividere un percorso più lungo e magari vincere nuove scommesse sportive. Credo che l’etica del lavoro, il rispetto delle persone, la capacità di creare condivisione siano alla base di ogni rapporto che nasce. Così è stato ad Arzignano. E questa sarà sempre la mia linea di pensiero. Per questo, non voglio soffermarmi oltre sulla scelta di un percorso che si divide. Sono convinto di avere dato tutto me stesso. Sono felice per la salvezza raggiunta. Sono sicuro che sarebbe stato bello condividere nuove emozioni. L’Arzignano resta lì, appeso nel cuore. Il mio viaggio continua”.