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Ascoli, Passeri: “Più forti e più uniti di prima”

Passeri al Del Duca

Passeri - Credit Ascoli Calcio - www.lacasadic.com

Ascoli tra rammarico e speranza, Passeri parla al suo popolo: una squadra giovane, una città che crede e una promessa di rialzarsi insieme

Un messaggio che va oltre il calcio giocato, quello lanciato dal presidente Passeri dopo la sconfitta dell’Ascoli a Ravenna. Parole che suonano come una lettera aperta ai tifosi, alla squadra e a un’amica speciale: Alice, che proprio nel giorno dei suoi 18 anni attendeva una vittoria da dedicare. “Mi dispiace non averti regalato una vittoria – scrive Passeri – ma non ti preoccupare, abbiamo tempo per festeggiare. Ti aspetto allo stadio“.

Dietro l’augurio personale, c’è una metafora potente: Alice è giovane, come questa squadra. Entrambe appena maggiorenni, entrambe con ancora tanto da imparare. “Siamo forti, ma dobbiamo crescere – continua il presidente – la strada è lunga ed è tutta dalla nostra parte. Giochiamo insieme da tre mesi: tra sei non rifaremo mai quei venti minuti di mercoledì scorso“. Un richiamo al lavoro, alla costruzione, alla mentalità.

Poi, l’affondo deciso contro la superficialità e le giustificazioni: “La cattiveria agonistica non si compra e non si eredita dal DNA, ma si crea dentro di noi. Tutti belli i luoghi comuni del vecchio calcio: non ha giocato da tanto, ha pochi minuti nelle gambe… sono slogan dei perdenti. Chi gioca nell’Ascoli e mi rappresenta non deve nemmeno pensarle queste cose: le vivo come un’offesa personale“.

Un presidente che non si nasconde, che difende la sua squadra ma non le risparmia critiche. L’orgoglio, la responsabilità e il senso di appartenenza vengono prima di ogni risultato. È questa la cifra del nuovo corso bianconero, quella che Passeri vuole scolpire nel DNA di un gruppo ancora giovane ma già consapevole.

La sconfitta, la crescita, e un popolo che non smette di crederci

Abbiamo perso sugli episodi, perché dobbiamo ancora crescere e ci sta“. Passeri analizza a mente fredda la sconfitta di Ravenna, ma non nasconde il dispiacere: “Dire che mi rode è un eufemismo“. Eppure, dentro quel rammarico c’è anche orgoglio: oltre seicento tifosi bianconeri hanno seguito la squadra nella lunga trasferta, con i biglietti andati esauriti in meno di quindici minuti. “Questo popolo non merita i venti minuti di mercoledì ma i nostri ragazzi hanno capito la lezione. Non succederà mai più“.

Per il presidente, la crescita passa anche dai momenti di difficoltà. Il derby vinto, la successiva battuta d’arresto, l’analisi lucida e la volontà di rialzarsi subito. “I nostri giocatori hanno abbassato la tensione, ma non accadrà più. Ora bisogna solo lavorare, migliorare e tornare in campo con più fame di prima“.

Giocatori Ascoli sotto la Curva
Giocatori sotto la curva – Credit Ascoli Calcio – www.lacasadic.com

Ascoli, Passeri e il rispetto per l’avversario

Nel messaggio di Passeri c’è anche spazio per un elogio all’avversario. “Il Ravenna è stata una bella scoperta: società professionale, accogliente, estremamente sportiva. Hanno fatto di tutto per metterci a nostro agio“. Un segnale di rispetto che va dritto al cuore di chi ama il calcio vero, quello dove la competizione si accompagna ai valori.

Ma il focus resta sempre sull’Ascoli e sul cammino da percorrere. “Siamo usciti sconfitti, ma consapevoli che nulla ci è precluso. Comandare il gioco in campo esterno con una parigrado e perdere per un nulla è tanta roba. Adesso giù la testa e pedalare: questa battuta d’arresto ci ha fatto crescere. Siamo più forti e più uniti di prima“. E si chiude con la firma che è ormai un marchio di Passeri: “Alla prossima. Lunga vita alla Regina“.