Ascoli, Passeri: “Siamo a lavoro per giocare Ascoli-Sambenedettese senza restrizioni”

Bernardino Passeri / Credit: Ascoli Calcio
Il patron dell’Ascoli ha parlato dei suoi primi mesi nel nuovo ruolo.
“Nel calcio di oggi ci vuole molto coraggio a fare il Presidente, soprattuto se si entra in corsa”. Esordisce cosi Bernardino Passeri, presidente dell’Ascoli, nell’intervista ai microfoni del Corriere Adriatico.
La famiglia Passeri ha acquistato a inizio giugno il 100% delle quote societarie, diventando proprietaria unica dell’Ascoli Calcio e nominando Bernardino Passeri come presidente del club.
“Non c’è stato un momento di vera e propria pianificazione, è stata un’esigenza dettata da alcune situazioni della vecchia proprietà. In tanti hanno deciso di declinare ma io non me la sono sentita, ho agito di pancia”.
E poi: “L’impatto con il nuovo ruolo è stato ottimo. Guardandolo da fuori non nego che fosse più complicato avere a che fare con Ente, Federazioni e Amministrazioni, ma mi hanno accolto tutti benissimo cercando di agevolare il mio compito. Così investire nel calcio diventa più semplice“.
Passeri: “Sassuolo e Empoli sono modelli da seguire”
Il numero 1 bianconero parla poi dei suoi modelli, possibili punti di riferimento per il suo Ascoli: “Non ho un grande trascorso nel mondo del calcio ma ci sono due società che seguo con particolare interesse per tutto ciò che sanno trasmettere in Italia: il Sassuolo, che quest’anno è tornato in Serie A secondo i propri principi, e l’Empoli, club maestro di programmazione e dall’eccellente settore giovanile”.
E sulla società toscana aggiunge: “Le academy empolesi, fuori dalla regione Toscana, sono gestite in stretta collaborazione con la Distretti Sport, l’azienda di famiglia”.

“Stiamo lavorando per giocare il Derby con i tifosi”
Infine Passeri parla della possibilità di giocare a porte aperte il sentitissimo derby Ascoli – Sambenedettese: “Io e Vittorio Massi (Presidente della Samb) siamo già in contatto tra noi e con le autorità per scongiurare ogni rischio di restrizione. Vogliamo che queste partite siano godute da tutti, nel senso più vero dello sport fatto anche di sfottò e rivalità. Il nostro impegno va in questo senso“.
Conclude: “Se c’è la passione non serve un grande sforzo, basta essere chiari e trasparenti. Queste cose la gente le capisce, bisogna arrivare al risultato in modo sano, curando i giovani e non avendo fretta. Tutto poi verrà di conseguenza“.