Verso Ascoli-Sambenedettese, Simonato: “Nelle due città non si parla d’altro. Speriamo sia una festa”

Maurizio Simonato, credit: Sambenedettese / www.lacasadic.com
L’intervista all’ex attaccante della Sambenedettese, Maurizio Simonato, in vista del derby tra l’Ascoli e i rossoblu.
39 anni. Ecco quanto è passato dall’ultima volta che Ascoli e Sambenedettese si sono trovate una di fronte all’altra. Era la stagione 1986-1987, primo turno di Coppa Italia: vinsero i bianconeri 1-0 con un gol di Francesco Vincenzi. Da lì le strade delle due squadre si sono separate e non si sono più incrociate fino a oggi giorno. “Perdersi per ritrovarsi” canta Emma Marrone in “Mezzo mondo”: domenica Ascoli e Samb torneranno ad affrontarsi in derby sentitissimo e attesissimo da entrambe le parti.
Per l’occasione è intervenuto ai nostri microfoni Maurizio Simonato, ex attaccante e bandiera della Sambenedettese. Il classe 1947 ha vestito la maglia rossoblù dal 1972 al 1977, collezionando più di 150 presenze e giocando 2 derby. Insomma Simonato sa cosa significa giocare un Ascoli-Samb e come si vive una partita del genere: “I ricordi del derby sono rimasti impressi nella memoria, anche se comincio a perderla per l’età (ride, ndr). Direi che è stato tutto bello, l’unico rimpianto è stato il risultato di Ascoli quando al 90’ di piatto ho fatto la barba al palo: sarebbe stato l’1-1, sarebbe stato ancora più bello il ricordo. Poi la partita in casa…ho delle foto incredibili del “Ballarin”. Il derby lo avevamo vissuto tranquillamente, con serenità”.
L’Ascoli arriva all’appuntamento da 3º in classifica, con ben 10 punti di vantaggio sui rivali rossoblù, fin qui piuttosto altalenanti e frenati da due sconfitte nelle ultime due gare. Come spesso si dice però, il derby è una gara a sé, in cui il momento, lo stato di forma contano fino a un certo punto e lasciano spazio alla testa, al cuore e all’atteggiamento dei protagonisti in campo. “Le due squadre se la giocheranno. L’Ascoli è una squadra solida, ben disposta in campo, che gioca bene la palla e che ha buone qualità, merita la classifica che ha. Samb? Non mi aspettavo la sconfitta di Livorno, purtroppo meritata. I rossoblu non sono stati all’altezza però si cancella tutto. Si deve prendere spunto dagli errori, dalle mancanze. Il derby è fatto di emozioni, attimi ed episodi. Non vedo l’ora di vedermelo“.
Per uno strano scherzo del destino bianconeri e rossoblù non si affronteranno solo in campionato ma anche in Coppa Italia Serie C. Le due sfide si giocheranno nel giro di soli 3 giorni. Per la prima volta nella storia ci saranno incredibilmente ben 3 derby tra Ascoli e Samb in una stagione: “E’ una cosa un po’ strana ma la accettiamo, ce la gustiamo. Non si parla d’altro nelle due città, è sentito. Speriamo sia una festa“. La Prefettura di Ascoli ha vietato la trasferta ai tifosi ospiti per motivi di ordine pubblico: “A Londra l’altro giorno c’era Fulham-Arsenal, un derby classico. Ho saputo che i tifosi delle due squadre prendono la stessa metropolitana, c’è questa mentalità incredibile. Mi piacerebbe vedere questo in Italia, ma è difficile. L’episodio del pullman del Pistoia è sconvolgente. Lo sport deve essere sorrisi, piacere di stare insieme. Stiamo superando i limiti”.
Simonato: “San Benedetto è casa mia. Massi? Uno di noi, sta facendo cose notevoli come il settore giovanile”
San Benedetto del Tronto, per Simonato, è diventata più di una seconda casa: “Addirittura i miei parenti di Treviso mi chiedono “Quando vieni a trovarci?” (ride, ndr) perché il COVID ci ha bloccati, sia a me che a loro che venivano tutti gli anni nelle Marche. Treviso è un ricordo indelebile, è parte del mio cuore ma casa mia è San Benedetto per mille motivi. Dopo 53 anni che sto qui, era l’agosto del 1972, mi ritengo sambenedettese a tutti gli effetti“.
Una Sambenedettese…alla sambenedettese, tra il presidente Vittorio Massi e l’allenatore Ottavio Palladini: “Massi è uno di noi, un tifoso. Sta facendo delle cose notevoli come il settore giovanile, che per tantissimi anni è mancato. Il presidente si sta interessando agli impianti sportivi, un’altra cosa impossibile da tralasciare, serve questo interesse, questa dedizione. Stanno facendo le cose nel modo giusto. La squadra è giovane ma molti non hanno visto la Serie C e qualcosa paghi. Sono inevitabili gli alti e bassi. Ho sempre avuto fiducia in Palladini e nel suo staff, l’anno scorso ci hanno fatto gioire dall’inizio alla fine, è stata una cavalcata stupenda. Ottavio l’ho fatto debuttare io quando ero in Serie C, è uno dei miei “ragazzetti”. Poi a fine stagione ci saranno da fare delle considerazioni sulla rosa”.

“A mio nipote per il derby dico: “Goditelo”. Il gol a Zoff? Un ricordo indelebile”
Nella Sambenedettese gioca il nipote di Simonato, Matteo Grillo, portiere classe 2007: “È il mio tesoro. veniva al campetto da quando aveva 3 anni, lo portavo a fargli “assaggiare il pallone”. La scelta di giocare in porta è stata la sua. Come con gli altri bambini gli cambiavo sempre ruolo, era bravo a giocar fuori, era un bel centrocampista. Mio figlio mi diceva “Mettilo a metà campo che è come Pogba” (ride, ndr). Poi ha deciso di giocare in porta e sono molto felice“.
L’ex attaccante riprende il discorso sull’assenza di un settore giovanile a San Benedetto: “Anche mio nipote è andato all’Ascoli perché come dicevo prima in città non c’era un settore giovanile. Quanti ragazzi abbiamo perso in questi anni? E’ allucinante, è incredibile, qui poi c’è il sangue rossoblu, i bambini nascono e già pensano alla Samb. Tutte le qualità che c’erano sono andate perse, buttate via. Io avevo una piccola scuola calcio e ho dato tanti giocatori all’Ascoli perché non esisteva un settore giovanile a San Benedetto. Tanti miei ragazzi sono andati in giro, uno per esempio è a Pescara. Sono felice che questa gestione stia pensando ai giovani. Cosa dirò a mio nipote per il derby? Goditelo, lui è molto posato, perciò sa come ci si deve comportare. Guardalo, vivilo, non ti perdere niente”.
E Simonato avrà sicuramente raccontato a suo nipote di quando ha segnato a un certo Dino Zoff: “Il gol della mia vita, era il giorno del mio compleanno, il 21 settembre. Il 2-2 alla Juventus, con lo Scudetto sulle maglie, in Coppa Italia è un ricordo indelebile, uno dei gol più belli in assoluto, anche per l’esecuzione. Avevo Furino addosso, poi è scivolato e io l’ho messa dentro. Lo ricordo come se fosse ieri pomeriggio, tale e quale”. Tornando sul derby: “Speriamo in un bel pareggio e tutti felici”.
