La Seconda Categoria, l’esordio in A con Gasperini e il primo gol dell’Atalanta U23: la storia di Moustapha Cissé

Il percorso dell'attaccante nerazzurro

21 Ottobre 2023

Jacopo Morelli - Autore

Immaginate di giocare in Seconda Categoria con la maglia del Rinascita Refugees, una squadra composta da rifugiati e richiedenti asilo nata in Puglia. Campi in terra, il rimbalzo senza controllo del pallone. Ecco, adesso immaginate di essere catapultati da quei campi in terra alla Serie A. Nel giro di pochi mesi, come nella carriera da giocatore di un qualsiasi ragazzino alla Playstation. Il nome di quel ragazzino è Moustapha Cissé, nato nel 2003, che dopo il gol alla prima in maglia nerazzurra contro la Virtus Verona, si è ripetuto venerdì 20 ottobre contro il Legnano Salus regalando i 3 punti ai suoi.

Ripartire dal calcio

Moustapha Cissé ha soltanto 15 anni quando perde il padre. La vita mostra il profilo peggiore di sé, l’orizzonte è cupo e spaventa. E fa ancora più paura dal momento in cui ci sono 5mila chilometri, il deserto e il mare a dividerti dall’unica speranza di un futuro sicuro. Da Conakry, capitale della Nuova Guinea, all’Italia. Cissé quel viaggio lo vive, e una volta arrivato in Italia riparte. Poche certezze, una sicurezza: il calcio.

La chiamata dell’Atalanta

Giocare per non pensare. Ma anche perché in fondo Moustapha Cissé con la palla ai piedi ci sa fare. E magari un futuro può costruirselo davvero. Lo capiscono anche i ragazzi che lo fanno giocare nella Rinascita Refugees, squadra di Seconda Categoria nata a Lecce e composta da rifugiati e richiedenti asilo. La conferma arriva dopo poche partite. Gli osservatori dell’Atalanta notano Cissé. Non ci sono dubbi: deve fare un provino a Zingonia. C’è un nuovo attaccante per la primavera nerazzurra.

Succede tutto velocemente. Cissé con la primavera dell’Atalanta segna 11 gol in 11 partite. Appena quattro uscite e Gian Piero Gasperini ha già messo gli occhi su di lui. Zapata è infortunato e il reparto offensivo della prima squadra è in difficoltà. Arriva la chiamata: in soli due mesi Cissé si trova in panchina al Dall’Ara di Bologna. A venti minuti dalla fine la lavagnetta mostra il suo numero: fuori Muriel, dentro Moustapha. Il cuore batte forte, così come quando Pasalic lo vede e decide di disegnare per lui un corridoio davanti alla porta. Un respiro, lo stop, il tiro. In un attimo tutti i compagni sono intorno a te. Le urla e il primo gol in Serie A. Esatto, la Serie A. Succede tutto velocemente.

Seconda squadra Atalanta
Credit: Martina Cutrona

Cissé nella storia nerazzurra

Da quel momento Cissé vivrà altre due presenze in prima squadra. L’Atalanta a fine stagione decide di mandarlo in prestito per farlo crescere nel calcio dei grandi. Moustapha l’esperienza se la costruisce in Serie B, prima con la maglia del Pisa, successivamente con la maglia del Sudtirol. A Bolzano ha collezionato 13 presenze tra campionato e Serie B segnando una rete. Poi, il ritorno a casa. A Zingonia nasce il progetto della seconda squadra e Cissé è una certezza per l’U23. E ancora una volta la conferma del ragazzo arriva dal campo. A distanza di un mese e mezzo dall’aver firmato il primo gol in Serie C della squadra contro la Virtus Verona, Moustapha ha trovato nuovamente la via della rete. Lo ha fatto ieri 20 ottobre contro il Legnago, nella sfida terminata 1-0. La sua marcatura, la seconda stagionale in appena 135′ giocati, ha regalato tre punti pesantissimi alla sua Atalanta, che attualmente è dodicesima a quota 11 punti. E’ successo tutto velocemente: il viaggio verso l’Italia, la Seconda Categoria e la Serie A. Giocare a calcio per non pensare. Moustapha Cissé ha deciso di costruirsi un nuovo futuro. Il campo gli sta dando ragione.

A cura di Jacopo Morelli