Un’Atalanta U23 Nazionale, sognare da grandi

Vanja Vlahovic - credit: Martina Cutrona - www.lacasadic.com
Avete presente quella sensazione di sorpresa? Quella che ti pervade, ti dona entusiasmo e adrenalina, ti lega magia e realtà.
Ecco, nell’Atalanta U23 rivive quella sensazione. Rivive in chi ne fa parte e in chi la guarda. Giovane, luminosa, sfrontata, coraggiosa. Lo è nel gioco, lo è nello spirito dei suoi ragazzi, lo è nella filosofia su cui si fonda.
Il mondo nerazzurro è un sistema. E in un sistema l’equilibrio si mantiene grazie alle sue variabili e al coordinamento tra queste. Nella realtà dell’U23 si fondono in modo coerente tra loro la novità e la tradizione. La capacità di innovarsi e cambiare che si innesta nel solco del progetto e dei valori che da anni guidano l’intero club.
Lo si vede nella progettazione della rosa, composta dai prodotti del settore giovanile, ma ben diversa da quella della scorsa stagione. Lo si vede nella proposta di gioco, in grado di evolversi nel corso del tempo. Lo si vede nella stessa essenza del progetto della seconda squadra, applicato all’illuminata mentalità atalantina.
La scorsa stagione era stata positiva. In questa, l’Atalanta U23 è riuscita a superarsi. Perché sorprendere è difficile, riconfermarsi lo è ancora di più. Due anni di vita, due anni playoff conquistati, due anni fase nazionale raggiunta. La giovane maturità nerazzurra.
Maturità
È stata una stagione diversa. È stata un banco di prova per tutti. Nel programmarla prima, nel giocarla e affrontarla poi. Le seconde squadre sono un mondo a sé. Sono mutevoli e soggette al cambiamento per la loro stessa natura. I giocatori cambiano di anno in anno, trovare continuità è a tratti impossibile. L’unico modo per trovarla è costruirla in qualcosa di più profondo: nel progetto e nella visione che ne guidano mosse e prospettive. Ed è ciò che è stato fatto dalla presidenza Percassi, dal direttore Gatti e da Modesto.
Una rosa più giovane rispetto all’anno scorso. E già solo questo basterebbe per capire l’importanza del percorso fatto in questo campionato. Ma c’è altro. C’è una squadra capace di evolvere nel suo gioco, di confermarsi bella e propensa all’attacco, di scoprirsi capace di affrontare e superare un momento di crisi di risultato come quello vissuto nel girone di ritorno. E anche in questo l’Atalanta U23 si è dimostrata grande.

Sogno da grande
L’Atalanta è alla fase nazionale dei playoff per la seconda volta consecutiva. E l’ha fatto da grande squadra. Perché quest’anno, a differenza dello scorso, nei primi due turni la possibilità era solo una: la vittoria. Non c’erano altre vie. E così è stato. Prima con il Trento, poi nel derby con l’AlbinoLeffe, dopo essere stati in svantaggio. Nessuna paura, ci pensiamo noi. Ragazzi sì, ma con lo spirito da uomini.
Si ha l’abitudine a correre e guardare solo in avanti per provare a programmare o anticipare ciò che sarà. Però, ecco, a volte è giusto fermarsi. Soprattutto quando si raggiungono degli obiettivi prefissati. Perché possono essere un motivo per guardarsi indietro e vedere la strada fatta, la crescita avuta, la maturità costruita. Perché può essere un modo per rendere ancor più consapevole e credibile il proprio sogno. Perché spesso un sogno senza un progetto e delle idee resta una sola illusione. Ma non è questo il caso. E l’Atalanta U23 continua a sognare.