Nato in Francia, passaporto anche di Haiti. Figlio del mondo già dalla carta d’identità: non è un caso se, a ventidue anni, il ragazzo splende nella Serie C italiana, dopo un’esperienza nel massimo campionato croato. E non è un caso se è stato premiato durante il “Galà del calcio Triveneto” come miglior giocatore del Trento della passata stagione di Serie C. Christopher Attys, centrocampista classe 2001, è stato una delle sorprese della seconda fase di stagione nel Girone A lo scorso anno: da gennaio, 17 partite, 3 gol e un assist con il suo Trento. In questa stagione già 3 gol in 13 partite. E sembra solo l’inizio.
Un passato all’Inter, un futuro ancora da scrivere: alcune squadre tra C e B gli hanno messo gli occhi addosso. Profilo attenzionato, sottolineato in rosso. Degli interessamenti ancora da approfondire: ci sarà tempo, d’altronde, il suo contratto scadrà a giugno 2024.
Attys è stato notato ad un raduno organizzato da Gianni Di Marzio. Tra tanti giovani, il suo talento risalta: l‘Inter ci fa un pensierino e lo chiama per un periodo di prova. Da pensiero, si passa a certezza: i nerazzurri lo tesserano, e due anni dopo arriva il primo contratto da professionista. Resta a Milano fino alla Primavera, quando sceglie la SPAL: un prestito per giocare con continuità e continuare a crescere. A Ferrara, con l’Under 19, disputa 27 gare, ci mette del suo segnando anche due gol.
Ma lo abbiamo detto: Attys è figlio del mondo. Adattarsi non è un problema: calciatore duttile, che sa giocare sia al centro sia sulle corsie esterne, e ragazzo dedito al lavoro. “Hard work, nothing more”, scrive su Instagram. Come un mantra. E qui nasce l’opportunità di partire in prestito, direzione Croazia: al Sibenik gioca 22 partite. Il primo step nel calcio dei grandi, battesimo del fuoco in un campionato fisico. Superato.
Quindi il rientro in Italia. L’Inter lo libera a zero, ma conserva (tutt’oggi) una percentuale alta sulla sua futura rivendita. Passa all’Imolese, ma fatica a trovare spazio. Poi, da gennaio, rinasce a Trento: Attys è decisivo nella cavalcata salvezza del club gialloblù, con un gol e un assist cruciali all’ultima giornata contro il Novara. 2-1, 46 punti in classifica: un gradino sopra la zona play-out. Voluto da Zamuner, direttore sportivo che già lo aveva preso alla SPAL, il classe 2001 è ora un giocatore importante per il presente e il futuro della squadra. Decisivo, giovane e talentuoso. Faro del Trento anche quest’anno.
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