Cerignola-Pescara, sei minuti decisivi in due frangenti: la doppietta di Meazzi e la tripla chance gialloblù

Sainz-Maza contro il Pescara, credit: SS Audace Cerignola 1912 / lacasadic.com
La gara si decide nella ripresa: prima il rigore fallito da Sainz-Maza e le ghiotte occasioni capitate ad Achik, poi i due gol dell’ex Entella a gelare il Monterisi.
Cade nettamente, ma solo dal punto di visto del risultato, l’Audace Cerignola contro il Pescara allo stadio Monterisi davanti a 4337 spettatori. L’1-4 finale in favore degli abruzzesi, infatti, è un passivo davvero troppo pesante e severo per i gialloblù, che con tanto rammarico escono con le ossa rotte dalla gara d’andata della semifinale playoff. A tagliare le gambe, senza dubbio l’uno-due micidiale di Meazzi in 6 minuti e l’espulsione di Capomaggio poco dopo la doppietta dello stesso.
La squadra di Raffaele si lecca le ferite per i quattro gol subiti, ma soprattutto si mangia le mani per via delle molteplici chance avute nell’arco della partita non sfruttate a dovere. I pugliesi mancano di cinismo e di precisione sotto porta, risultando di fatto incapaci di concretizzare quanto creato. Specialmente il primo tempo è stato di marca gialloblù, con l’Audace che non avrebbe rubato nulla avesse chiuso in vantaggio prima dell’intervallo.
Pescara a dir poco in bambola e soltanto una squadra in campo nei primi 45′ di gioco, quella squadra che si è vista annullare anche due gol per posizione di fuorigioco (prima Salvemini e poi Coccia) a testimonianza della continua ed importante mole di gioco prodotta. I soli Meazzi e Merola sono quelli che provano ad accendere la luca in casa biancazzurra, con l’ex Foggia che è l’unico per i suoi a trovare lo specchio sul gong del primo tempo.
Nel secondo, la partita cambia e offre un’infinità di spunti ed episodi. Il Pescara scende anzitutto in campo con un diverso piglio e sfiora il vantaggio con Merola, ma da lì a poco, succede di tutto perché nel giro di sei giri di lancette l’Audace sciupa l’impossibile: Sainz-Maza sbaglia un rigore, Achik colpisce un palo, lo stesso marocchino si fa dire di no da Plizzari in un uno contro uno.
Gol sbagliato, gol subito: Meazzi e Tonin puniscono e non perdonano
Il Cerignola si mangia le mani, come detto, ma è doveroso render merito anche al Pescara, che è stato capace di concretizzare nella ripresa e di risultare letale e più affamato. La squadra che scende in campo nel secondo tempo è completamente diversa rispetto a quella vista in precedenza, anche se tra il 51′ ed il 57′ subisce un piccolo sbandamento. Prima ha Achik il pallone del vantaggio a tu per tu con Plizzari, poi Sainz-Maza ha la chance dagli undici metri, quindi ancora Achik colpisce il palo esterno dopo aver superato l’ex portiere del Milan con un dribbling.
Il Pescara sente l’odore del sangue e azzanna la partita: Meazzi fa doppietta andando a segno al 66′ e al 72′, quindi il secondo giallo nei confronti di Capomaggio per un fallo in mezzo al campo. L’italo argentino lascia i suoi in inferiorità numerica e ciò non può che favorire le scorribande della formazione di Baldini, che al minuto 83 trovano lo 0-3 con il neo entrato Tonin, bravo a ribadire in rete una corta respinta di Greco. Il gol dell’ex di Cuppone all’86’ riaccende le speranze ofantine, ma è ancora Tonin a mettersi in evidenza. L’attaccante classe 2001 in contropiede non perdona e batte di nuovo Greco ad un minuto dal termine. Gioco, partita, incontro: il Pescara fa la voce grossa con un poker di fondamentale importanza nel primo atto della semifinale playoff.

Cerignola, amarezza e rammarico. Pescara solido, compatto e cinico
Rammarico e tanto amaro in bocca, ma al contempo anche e soprattutto la consapevolezza di esser stato superiore per lunghi tratti della gara per l’Audace Cerignola, più gagliarda e propositiva rispetto ad un Pescara che nel primo tempo ha sbandato. Come detto dall’allenatore degli abruzzesi Silvio Baldini, fondamentale è stata la compattezza nella ripresa: “I ragazzi hanno stretto i denti e poi hanno trovato le combinazioni vincenti, mettendola sui giusti binari. Son cresciuti, hanno dato tanto anche nei momenti bui e son stati capaci di leggere le situazioni in campo. L’Audace meritava di chiudere in vantaggio il primo tempo, noi abbiamo avuto un pizzico di fortuna”.
Mercoledì 28 maggio alle ore 20 andrà in scena la gara di ritorno allo stadio Adriatico, con l’Audace Cerignola che ha bisogno di una sorta di miracolo per approdare in finale: serve vincere con tre gol di scarto per portare quantomeno la gara ai supplementari. Discorso diverso per il Pescara, che ha quindi ipotecato la qualificazione e deve avere la capacità di gestire a livello soprattutto mentale il secondo atto davanti al proprio pubblico.