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Audace Cerignola, termina una stagione storica: le tappe principali e il percorso gialloblù

Si conclude un’annata indimenticabile ed entusiasmante, in cui tre son stati i momenti chiave: Potenza, Caserta e Foggia.

“Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta”. Una celebre citazione dello storico scrittore e politico italiano Cesare Balbo, che può benissimo essere accomunata all’Audace Cerignola targata 2024/25. La squadra gialloblù ha lottato dal primo all’ultimo minuto della propria stagione con le unghie e con i denti, mettendoci sempre cuore, carattere e attaccamento alla maglia fino alla partita di Pescara, match in cui si è spento definitivamente il sogno Serie B.

La stagione dei pugliesi è di fatto terminata nella notte dell’Adriatico, ma rimarrà per sempre scolpita nelle menti dei propri tifosi e soprattutto nella storia del club. Un’annata indimenticabile, entusiasmante e a dir poco encomiabile quella della formazione di Giuseppe Raffaele, che quest’anno ha fatto toccare il punto più alto nella storia della società di Nicola Grieco

Prima lo storico secondo posto alle spalle della corazzata Avellino, quindi l’uscita di scena in semifinale playoff contro un’altra big di Lega Pro quale il Pescara. L’Audace Cerignola esce senza dubbio a testa da questa stagione, consapevole dei propri mezzi, della propria forza e dell’importante crescita avuta negli ultimi mesi, e conscia di aver dato tutto dall’inizio alla fine.

Una prova di carattere e d’orgoglio è arrivata anche in quel di Pescara davanti a oltre 17mila spettatori, nonostante il pesante passivo dell’andata e l’espulsione rimediata da Ligi a metà secondo tempo. Compattezza, unione e spirito di sacrificio hanno contraddistinto sino all’ultimo Salvemini e compagni che, tra l’altro, come comunicato da parte del club gialloblù, nella giornata di oggi giovedì 29 maggio si ritroveranno per l’ultimo momento della stagione al Monterisi per il cosiddetto “rompete le righe”.

I tre momenti cruciali e indimenticabili: dal Potenza al derby col Foggia, passando per Caserta

L’eliminazione con il Pescara non va e non può di certo andare ad intaccare quanto di buono è stato fatto nell’arco di tutta la stagione. Al secondo anno sotto la gestione Raffaele, l’Audace Cerignola ha chiuso in regular season al secondo posto a quota 67, frutto di 19 vittorie, 10 pareggi e 5 sconfitta (73 sul campo considerando anche i successi con la Turris). Si è trattato di un record tra i pro dopo i 53 punti dello scorso anno e i 60 con Pazienza nel 2022/23. Tre son stati i momenti chiave e cruciali, in cui è possibile ricondursi ad alcune partite che difficilmente verranno dimenticate dalla piazza gialloblù: il 2-1 a Potenza del 25 gennaio, l’1-0 a Caserta del 10 febbraio ed il 3-2 inflitto al Foggia il 12 marzo. Tre vittorie di fondamentale importanza e che hanno fatto sognare sempre più il popolo ofantino in questa straordinaria annata. Prima di subire il sorpasso dell’Avellino, vi era una lotta a tre con Monopoli e Benevento. Il guizzo del Viviani firmato Martinelli allo scadere proiettò l’Audace momentaneamente in prima posizione, un primato poi sfumato il giorno dopo con il successo del Monopoli contro la Cavese. In quella 24esima giornata, invece, il Benevento venne fermato a Foggia.

Successivamente, quel posticipo indimenticabile del Pinto. Il Cerignola, a seguito della sconfitta del Monopoli del giorno prima, aveva il destino nelle proprie mani e non fallì. Vittoria doveva essere e vittoria fu: 1-0 firmato Achik ai danni della Casertana e vetta della classifica in solitaria. Quella vetta che venne mantenuta per diverse settimane, anche e soprattutto grazie allo pirotecnico 3-2 nel derby contro il Foggia. In questo caso, però, vi era un arrembante Avellino a mettere il fiato sul collo, con gli irpini che in contemporanea ottennero i tre punti col Trapani e che si resero poi protagonisti di un rush finale di stagione incredibile fatto di 11 sinfonie consecutive, tali da interrompere il sogno dell’Audace. Come sottolineato dallo stesso Raffaele, il suo Cerignola capì che non ce l’avrebbe più fatta dopo l’ennesimo successo del team di Biancolino nell’ardua trasferta di Catania alla quartultima giornata.

La squadra dell'Audace Cerignola
La squadra dell’Audace Cerignola / credit Audace Cerignola

Audace Cerignola sinonimo di continuità, idee e progettualità

La società dell’Audace Cerignola sta raccogliendo sempre più i frutti di un lavoro lungimirante, serio e professionale, che parte da lontano e che vede nel ds Di Toro una delle sue figure principali, oltre al presidente Grieco che ha dato nuova linfa al calcio cerignolano ormai da tanti anni a questa parte. Nicola Grieco prese il club pugliese nel lontano 2014 in Prima Categoria, portandolo in tre anni in Serie D. Dopo cinque stagioni in quarta serie, ecco la storica promozione in C nel 2022. La prossima, sarà per il Cerignola la quarta consecutiva dunque tra i professionisti.

Parliamo senza dubbio di una società modello di Lega Pro, una realtà medio-piccola capace di conciliare al meglio risultati sportivi, esigenze di bilancio e valorizzazione di calciatori. Tre anni su tre ai playoff tra i professionisti e un occhio sempre rivolto appunto al bilancio, con una proprietà che sin dal suo insediamento ha voluto mettere in campo le proprie capacità imprenditoriali, con l’intenzione che è sempre stata quella di voler fotocopiare nel calcio il proprio modello aziendale. Al netto dei risultati sportivi, doveroso evidenziare anche gli onerosi ricavi da plusvalenze in questi anni: dalle cessioni al Bari di Achik e Dorval a quella di D’Ausilio all’Avellino, passando per quella al Catania di D’Andrea. Il passato è passato, e adesso, il futuro è ancora tutto da scrivere, ma importanti basi son state messe in vista dei prossimi anni. I tifosi, intanto, sono già in trepidante attesa per la programmazione della prossima stagione sportiva, nella speranza, chissà, si possano toccare vette ancor più alte di quelle raggiunte in quest’annata.