Il Bari non trova la quarta vittoria di fila, l’Avellino ottiene il decimo risultato utile consecutivo. Un punto a testa nella calda (nonostante i 3 gradi sulla colonnina di mercurio) notte del Partenio-Lombardi. La firmano Mirco Antenucci e Mamadou Kanoute, i due numeri 7 della serata.
Partita bloccata, più Avellino che Bari in avvio. Per portarsi avanti serve allora una grande giocata di Mirco Antenucci: il numero sette vede un corridoio, lancia Mallamo. L’arbitro Bitonti vede un contatto tra il centrocampista biancorosso e il portiere dell’Avellino Forte e indica il dischetto: dagli 11 metri si presenta il lupo di Roccavivara, tornato ormai una sentenza per gli avversari. La sua esecuzione è perfetta: spiazza Forte e festeggia il centro personale numero otto in campionato e il quinto nelle ultime cinque partite per un Antenucci tornato ormai al centro del Bari (è arrivato a quota 197 reti in carriera, il traguardo delle 200 è a -3). Sarà il goal che chiuderà il primo tempo sul risultato di uno a zero per il Bari. Ma non finisce certo qui.
Al sette risponde però il sette, quello indossato da Mamadou Kanoute, attaccante dell’Avellino che Braglia utilizza come arma tattica: non più ala destra ma a supporto di Riccardo Maniero. È lui a scaldare i guantoni di Frattali al 28º del secondo tempo, quando il portiere del Bari compie un autentico miracolo sulla sua girata al volo. È sempre lui a correggere in rete la spizzata di Dossena al minuto 37, prendendo alle spalle Mazzotta (i giocatori del Bari protestano per una posizione irregolare di partenza dell’attaccante) e trasformando da pochi passi: terza rete a fronte dei tre assist serviti. E una consapevolezza: Kanoute è sempre più al centro dell’Avellino.
Alla fine è 1-1 con un gol per parte, un punto a testa e le distanze che restano di nove punti a favore del Bari. L’Avellino ottiene il 10º risultato utile di fila, i biancorossi interrompono la serie di vittorie avviata contro la Vibonese e proseguita contro Fidelis Andria e Latina. Il vantaggio degli uomini di Mignani sulla seconda della classe, diventata oggi il Palermo, è di cinque punti, mentre la squadra di Braglia raggiunge il Catanzaro in quinta posizione. Proprio Braglia resta un tabù per il Bari: in sei incontri con l’allenatore toscano in panchina e in casa delle formazioni da lui allenate, i biancorossi non hanno mai conquistato una vittoria.
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